Il nome, singolare per una rassegna, di “Meteorite”, prende origine dall’opera omonima di Marzio Merz, del 1976. Lo spazio di lavoro, in questo caso, è l’esterno del cortile della Fondazione che domani ospiterà il secondo appuntamento della manifestazione, a cura di Maria Centonze e Willy Merz, che quest’anno giunge alla sesta edizione.
Musica, street artist, arti visive in un connubio che quest’anno ha scelto di uscire dagli schemi consueti e propone la partecipazione di creativi il cui lavoro permette la riflessione sulla possibilità di relazione tra arte “riconosciuta” e manifestazioni artistiche “non organizzate”. Domani sarà la volta di una riscoperta di Rimbaud, con Massimiliano Génot accompagnato dall’attrice Licia di Pillo, a rendere pieno tributo alla straordinaria esperienza poetica ed esistenziale del grande letterato, presentando un singolare percorso di musica pianistica e di poesia. Liszt, Debussy, Luigi Abbate ed una prima assoluta di Davide Carmarino, per voce recitante e pianoforte, sono gli “incontri” del secondo meteorite di luglio, dove Paolo Leonardo traccerà le sue visioni sul poeta, richiamando l’attenzione sui fermenti sotterranei e il senso di impotenza diffuso. Una sovrapposizione al quotidiano, per sperimentare un modo più insolito di ascoltare e “vedere” la poesia. Martedì prossimo invece saranno i writers Raw Tella e Halo Halo a lavorare su alcune pareti open air della Fondazione, mentre il violoncello di Umberto Clerici si contrapporrà e sovrapporrà alla musica elettronica di Madaski, che in diverse occasioni ha affiancato gli Africa Unite.