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Le truffe dell’arte. Chagall fake venduto a 10mila euro, e c’è chi se lo compra! Una nuova storia che arriva dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza

di - 24 Luglio 2014
Certo ci vuole un bel pelo sullo stomaco, e una ingenuità decisamente importante, a pensare di acquistare un quadro di Chagall per qualche migliaio di euro. Ad ogni collezionista che si rispetti verrebbe in mentre trattasi di una truffa bella buona o di un riciclaggio talmente sporco da lasciarci un bel po’ di anni in qualche tribunale. E invece i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, hanno scoperto un intenso traffico di opere (cinquantaquattro sono stati i pezzi sequestrati), attribuiti a De Chirico, De Pisis, Chagall e Schifano e corredate da false autentiche.
Le opere erano realizzate da un uomo di 45 anni romano, con una mano “felice” e diplomato all’Accademia di Belle Arti, che usava il suo laboratorio di Pavia come base per lo smercio che avveniva in tutto il nord Italia, tra le provincie di Milano, Belluno, Brescia, Cremona, Lodi, Pavia e Treviso. Il complice, il dealer, non solo aveva anche riprodotto i timbri ufficiali utilizzati per dichiarare originale un’opera, ma anche in certi casi ha anche falsificato la firma degli artisti.
In realtà, però, da una parte all’altra di questa storia si vedono le briciole: la somma di queste oltre cinquanta opere si aggira sui 300mila euro, e forse qualcuno ricorderà che De Chirico, Chagall, ma anche Schifano e De Pisis vengono venduti in asta per cifre che a volte superano decisamente svariati milioni di euro. Ma evidentemente la tentazione di avere in casa un “originale” è così forte che si passa anche sopra un prezzo che è taroccato anche alla luce del sole.
L’inizio della vicenda risale al settembre dello scorso anno, quando un acquirente di De Pisis andò alla Fondazione Archivio di Milano per un parere su un dipinto del Maestro per poco più di 12mila euro (senza sapere che il reale prezzo di mercato di una copia regolare è di circa 40mila). Ovviamente la Fondazione ha annusato immediatamente l’odore della truffa, avvisando i carabinieri che hanno scoperto, oltre alla provenienza, anche una serie di vicende singolari; tra gli altri acquirenti anche un medico che, in cinque anni, ha comperato dalla coppia di falsari oltre 100mila euro di opere fasulle, dando in permuta opere originali del ‘700 e vendendo anche una piccola proprietà immobiliare. Amore per l’arte, o per il suo valore?

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