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Musica, medicina per lo spirito. La Digestion ci racconta la due giorni al Maschio Angioino

di - 27 Aprile 2019
Il 13 aprile, La Digestion, rassegna di musica ascoltata raramente, organizzata dall’Associazione Phonurgia, in collaborazione con la fondazione Casa Morra, ha fatto tappa nella Chiesa di San Potito, a Napoli, luogo in cui già si svolse il concerto di William Basinski. Capolavoro barocco della città partenopea, l’architettura è stata ancora una volta set di giochi di luci che ne hanno valorizzato il pregio. Preceduta dalla masterclass svolta dai musicisti ospiti – Kassel Jaeger, Lionel Marchetti e Jérome Noetinger, maestri della musica concreta – l’esibizione ha dato la possibilità di ascoltare un concerto mediante Acousmonium, un sistema di diffusione sviluppato nel 1974 da Francois Bayle, ideatore della locuzione “musica acusmatica,” con la quale si indica una musica di cui non si vede la fonte e consistente nell’impiego di casse differenti nella forma. Tanto la musica concreta quanto l’impiego dell’acousmonium, vedono come figura centrale il musicista, teorico e studioso Pierre Schaeffer.
L’esecuzione mediante acousmonium – in questo caso composto da 16 altoparlanti – è già di per sé un’esperienza rara, a prescindere dalla musica. Sarebbe stato allettante dare la possibilità di esplorare lo spazio, alla ricerca del punto migliore da cui poter effettivamente recepire la straordinarietà dell’impiego di tale metodo di diffusione.
Il concerto è stato strutturato, come di consueto, in due tempi. Il primo, della durata complessiva di un’ora e mezza, è stato frazionato in tre segmenti. Quello centrale, dedicato a una lunga improvvisazione, ha fatto emergere la maestria della manipolazione dei suoni. A differenza degli altri concerti di musica ascoltata raramente, però, gli esecutori sono riusciti a portare in campo la radice di diverse tendenze musicali, diventate commerciali. Stiamo pur sempre parlando di musica concreta, che si rifà a un modello compositivo che, se da un lato è eseguibile solo da chi ha una certa sensibilità al suono, dall’altro è ormai consolidato e apprezzabile anche da non esperti. Dopo la pausa, il concerto è ripreso con un cambiamento di registro, con una musica che rimandava agevolmente a uno scenario visivo.
Ciò che è certo è che La Digestion sta acquisendo spessore anno dopo anno, proponendo una serie di eventi nei quali è impossibile non rimanere coinvolti. In occasione del prossimo appuntamento, il festival su musica e medicina Musica Sanae che si svolgerà al Maschio Angioino in due giornate, il 3 e il 4 maggio, abbiamo posto qualche domanda agli organizzatori.
Con quale formula La Digestion è riuscita a mantenere vivo l’interesse, dopo tre edizioni?
‹‹La Digestion è il risultato dell’osservazione della realtà che ci circonda. Mantenere un equilibrio fra l’interesse del pubblico e l’autenticità della proposta è la sfida più grande. Troppo spesso le istituzioni culturali gettano la spugna e abbassano il livello dell’offerta per incontrare un pubblico più vasto. Noi siamo convinti che il pubblico vada sfidato. Come possono le persone interessarsi a cose nuove se l’offerta che ricevono è sempre la medesima? Bisogna fare attenzione con il concetto di pubblico, certo esiste un ”pubblico”, ma non bisogna spersonalizzare questa immagine di collettività; un pubblico è composto di molte individualità, per mantenere vivo l’interesse del pubblico nei confronti di una proposta culturale è sufficiente mantenere sempre vivo il dialogo, parlare con le persone guardandole dritto negli occhi e proporre solo ciò in cui si crede fermamente e che si ama in modo autentico. Tutto questo vale naturalmente se parliamo di un tentativo di diffondere e produrre cultura, se invece parliamo di commercio e intrattenimento allora i parametri sono altri e di certo noi non siamo un esempio da seguire!››.
Cosa significa affiliarsi ad una realtà come Casa Morra, da sempre attenta anche alla musica?
‹‹Non direi che siamo affiliati alla Fondazione Morra. Di fatto Giuseppe Morra, Raffaella Morra e Teresa Carnevale sono le uniche persone a capo di una istituzione (anche se privata) che hanno raccolto la nostra proposta di affrontare la questione della musica e della ricerca musicale nella città di Napoli. Il resto è venuto da sé. Sono ormai tre anni che grazie ad una collaborazione fluida e proficua riusciamo a coniugare le nostre conoscenze ed energie con la loro esperienza per costruire una programmazione musicale di grande spessore. Da un po’ di tempo poi stiamo lavorando insieme alla Fondazione Morra ad un’intensificazione del lavoro di formazione; siamo fermamente convinti infatti che sia necessario immaginare sempre più momenti di studio, ricerca e discussione collettiva da affiancare ai momenti spettacolari delle esibizioni dal vivo››.
Che cosa ascolteremo per Musica Sanae?
‹‹Musica Sanae è un momento di sintesi, una consacrazione e un primo importante compimento. Finalmente, dopo oltre 40 mesi di intensissimo lavoro siamo riusciti a mettere in piedi un progetto di festival in senso stretto: due giorni in un unico spazio (il castello più importante della città) animato da concerti, azioni performative, proiezioni e diffusioni multicanale ad opera di 30 artisti provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un progetto realizzato grazie alla collaborazione con due realtà europee, l’associazione polacca In Situ e la tedesca NK. Il tema del festival è la relazione fra Musica e Medicina e più nello specifico la relazione tra suono e cura del sè, suono e interiorità, suono e spiritualità, suono e malattia, suono e morte, suono e nascita. Siamo davvero felici che Musica Sanae apra il Maggio dei Monumenti e rientri a pieno titolo nella programmazione ufficiale del Comune di Napoli, finalmente la musica di ricerca (che è poi tutta la musica degna di questo nome) arriva nel cuore della città, nel centro del centro, nella corte del castello cittadino. Tutto questo è segno del nostro lavoro, certo, ma anche di un momento di preziosa apertura da parte delle istituzioni e di grande entusiasmo da parte del pubblico napoletano che si è dimostrato desideroso di scoprire più a fondo lo sconfinato universo del suono che si fa lente per osservare e leggere l’uomo e il mondo››.
Qui tutte le informazioni. (Ambra Benvenuto)

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