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Da Roma è un po’ fuori mano, ma vale la pena raggiungere l’Art Forum Wurth di Capena. Soprattutto oggi, perché nell’ormai consolidata rassegna di letteratura artistica si parlerà di arte contemporanea, attraverso il libro di Francesco Bonami. Lo potevo fare anch’io. Perché l’arte contemporanea è davvero arte: questo il titolo provocatorio del suo celebre volume, edito nel 2009.
Non un’anteprima certo, ma un nuovo appuntamento di lettura mensile, la proposta con la quale l’Art Forum intende offrire un momento di condivisione per affrontare l’opera di alcuni artisti dai punti di vista più autentici, delle loro memorie o attraverso narrazioni romanzate delle loro vite o, appunto, dai saggi divulgativi, seguirà il dibattito e perché no, visto che si parla di artisti contemporanea e dei suoi “fraintendimenti”, si può ancora approfittare per godere della mostra, prorogata fino a gennaio, sulla Transavanguardia. Il confronto è tra un artista made in Italy, Mimmo Paladino e Markus Lupertz, proveniente dalle terre teutoniche, come il collezionista e imprenditore Reinhold Würth. L’ingresso è accogliente: una scultura di Mitoraj vi dà il benvenuto, e una buona tazza di tè è offerta dall’organizzazione. (Anna De Fazio Siciliano)
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“Davvero arte”?
Più che di arte “contemporanea”- parlerei di di autocompiacimento feticistico !
Produzione e vendita di feticci addomesticati al potere dominante! Eventi che non hanno nulla a che fare con l’estetica dei linguaggi visivi e tanto meno con la realtà quotidiana.
Insomma qui siamo di fronte ad una una casta malata dell’arte che si autoriproduce di feticci assolutamente inutili anche allo stesso sistema di potere politico-economico e finanziario che li promuove.