In questo momento storico così tormentato l’Ambrosiana riapre i suoi scrigni per offrire una mostra all’insegna della pace fra le tre grandi religioni monoteistiche, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, i tre anelli del titolo. Gli splendidi codici miniati, i testi autografi e i preziosi manoscritti scelti dai curatori suggeriscono un itinerario che, unendo arte, letteratura, scienza e diritto, svela gli elementi di congiunzione tra le fedi che hanno segnato la storia dell’Occidente.
Esponendo negli spazi della Pinacoteca gli antichi libri sacri e le miniature che affrontano temi di natura storica, spirituale e filosofica, l’Ambrosiana offre dunque la possibilità non solo di ammirare capolavori unici al mondo ma anche di scorgere, sia pure nelle indelebili diversità di ogni singola tradizione religiosa, i segni di una profonda vicinanza culturale tanto nei modi di raffigurarsi scientificamente il mondo fisico, terrestre e celeste, quanto nella comune necessità di celebrare liturgicamente gli eventi storici fondatori.
Il titolo della mostra si ispira al canovaccio di una novella medievale che troviamo nel Novellino (nov. LXXII) e nel Boccaccio (Decameron, I, 3) e che ancora riemerge nel tardo illuminismo tedesco nel dramma Nathan il saggio (atto III, scena VII) di Ephraim G. Lessing (1729-1781). Secondo il racconto il passaggio del regno di padre in figlio era accompagnato dal dono dell’anello del re al primogenito. Un padre, però, che aveva tre figli ai quali era ugualmente affezionato trovò il modo di essere imparziale: fece fondere due anelli uguali al primo e a ciascuno dei figli ne lasciò in eredità uno. Ognuno di loro ritenne di possedere l’originale. Soltanto il padre era a conoscenza della verità. Così accade ai tre monoteismi Ebraismo, Cristianesimo e Islam, tradizioni religiose che si fondano su tre rivelazioni storiche di Dio. Ognuna sostiene la propria autenticità, nessuna può pretendere di sopprimere l’altra. I tre monoteismi sono chiamati a una convivenza improntata al rispetto reciproco e alla collaborazione nelle opere di amore che mirano alla pace dell’umanità.
Fino a giugno resteranno esposti trenta capolavori tra codici, manoscritti e miniature godibili anche da un pubblico non esperto. La mostra è la prima del ricco calendario 2002-2003 che offrirà a neofiti e appassionati la possibilità di accedere ai tesori di una delle più grandi collezioni di codici e di ammirare, ad un tempo, i capolavori della Pinacoteca (costituita da Federico Borromeo nel 1618) tra cui la Canestra di frutta del Caravaggio, il Musico di Leonardo, la Madonna del padiglione di Botticelli e la Scuola di Atene di Raffaello.
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