Dal 1999 il laboratorio di Ricerche applicate, diretto dalla dott.ssa Anna Maria Ciarallo, della Soprintendenza Archeologica di Pompei ha avviato con la nota azienda campana Mastroberardino la riproduzione vinicola dell’antica città romana.
Sono state le fonti storiche, da Plinio a Columella, e le riproduzioni iconografiche pompeiane a fornire gli elementi che connessi con la ampelografia (la scienza che studia la forma dei grappoli e delle viti) che permetteranno ai visitatori di domani di assistere alla vendemmia all’interno del complesso archeologico (i vitigni si trovano: Reg. I, ins. 20, al Foro Boario, alla casa della Fontana a Mosaico, alla case della nave Europa) con le stesse tecniche di coltura di 2000 anni fa. Naturalmente la vendemmia attuale non segue le tecniche di lavorazione romana; la ricostruzione ha lasciato inalterata la distanza tra i filari e le specie coltivate. La produzione in parte sarà commercializzata, mentre la rimanente servirà per la prosecuzione degli studi. (Manuela Esposito)
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