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Premio Cairo: “ecco come è andata”. Riceviamo e pubblichiamo da Marzia Migliora…

di - 8 Novembre 2009

Ho accettato dopo essere stata rassicurata dal curatore Marco Pierini che anche altri artisti avrebbero goduto di deroghe e che, nell’interesse della migliore riuscita dell’evento, si poteva  interpretare il regolamento con un po’ di elasticità“.
Non ci sta, Marzia Migliora, a restare con il cerino in mano sul “pasticciaccio brutto” del Premio Cairo, e prende carta e penna per mettere i puntini sulle i.
Per chi non avesse seguito la vicenda, ricordiamo che l’artista risultò in un primo momento vincitrice, ma poi – dopo la scoperta che la sua opera presentata in concorso non era inedita come richiesto da regolamento – il premio le fu tolto a favore di Pietro Ruffo.
A proposito delle vicende legate alla decima edizione del premio Cairo e a conferma della mia posizione più che corretta – spiega la Migliora in una lettera inviata alla redazione di Exibart -, voglio sottolineare di aver agito nella massima trasparenza, mettendo a conoscenza, sin da subito, il curatore che l’opera Pier Paolo Pasolini 2009 era stata esposta alla Fiera Roma Contemporary 2009. Non sarei stata in grado, in quel periodo, di produrre una nuova opera in breve tempo. La mia intenzione era di ritirare la candidatura, ma dopo una lunga riflessione mi è stato chiesto di partecipare ugualmente con quella opera pur se già esposta e fuori dimensione rispetto al bando.
Di conseguenza, sono estremamente amareggiata dalle polemiche sorte in queste ultime settimane e mi ritengo estremamente danneggiata, a causa della poca attenzione dimostrata dall’organizzazione di un premio, che trova la sua motivazione d’essere proprio nel sostegno e valorizzazione del lavoro degli artisti“.

Un contributo per il quale ringraziamo Marzia Migliora e che fa riflettere ancor più sul mondo dei premi d’arte in Italia. I regolamenti, ad esempio, dovrebbero essere uguali per tutti ma – a quanto pare – per qualcuno diventano “più uguali”. Interpretabili. Siamo a questo punto a disposizione del curatore del Premio Cairo, Marco Pierini, qualora volesse precisare, spiegare, aggiungere qualcosa in una storia che -ci sentiamo di dire- non è la storia di questo premio, ma la solfa di tutte o quasi tutte le manifestazioni simili nel nostro paese.

[exibart]

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  • @damigliorainpeggio: >
    Perche' prima era per l'arte antica? Hai capito tutto! centrato il concetto e la questione, alla grande!
    Naturalmente sono ironica.

  • signori, la migliora è indifendibile! ha partecipato con un'opera non consona alle regole del premio consapevole di ciò che stava facendo. assumersi le proprie responsabilità è un segno di onestà intellettuale che poteva dimostrarci la migliora a seguito della disonestà dimostrata. invece è più facile accusare il Pierini della situazione cercando di lavarsene le mani. cosa crede che basta accusare gli altri per uscirne indenne? ne esce già indenne con il suo lavoro scopiazzato da grandi artisti e fatto suo.
    suvvia, smettiamola con questa messa in scena. e che lia rumma si renda conto che la qualità del suo lavoro è stato contaminato dalla disonestà di un' artista che non sa rispettare. un giorno potrebbe dare la responsabilità alla galleria per qualcosa che potrebbe andarle storto, non sarebbe la prima volta. fuori dall'arte, via, posto per qualcun'altro serio.

  • NETWORKING 2009

    4° tappa di Back to the Present - a cura di Elisa Del Prete - Networking V edizione

    Venerdì 30 ottobre a partire dalle ore 18, presso la Fortezza Vecchia di Livorno gli artisti Filippo Berta, Le ossidoriduzioni, Francesco Migliorini, Silvia Noferi, Giada Pucci, Studio ++ , quarto dei cinque gruppi di artisti toscani selezionati per la V edizione di Networking, a cura di Elisa Del Prete, incontrano il pubblico a conclusione dei lavori del workshop con:
    Marzia Migliora.

    MARZIA MIGLIORA!?!?!
    Networking è nato per insegnare le buone pratiche dell'arte... pensa te...
    dimenticavo il titolo del workshop che suona così ilare...
    “Sospendete quello che state facendo"
    mai titolo per un workshop fu scelto così bene!

    Ah! E leggiamoci la breve BIO che viene riportata di Marzia Migliora:
    Marzia Migliora (Alessandria, 1972. Vive e lavora a Torino)
    Lavorando con diversi linguaggi ha preso parte alle più significative esposizioni italiane e internazionali. In Italia ha esposto le sue opere, fra l’altro, al PAC di Milano, al MART di Rovereto, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alla Fondazione Merz, alla GAM di Torino e a Palazzo Strozzi a Firenze. All’estero ricordiamo le sue mostre a Liverpool, Londra, Washington, Parigi, Melbourne e Amburgo.
    Marzia Migliora lavora con la fotografia, il video, la scultura e l’installazione. Nel raccontare storie di memorie culturali, individuali o collettive che siano, manifesta, contrapponendo ritmi cullanti e vagamente ossessivi, il disturbo di costanti impedimenti, che nel rovescio buono della medaglia rappresentano l’essenziale invito-stimolo a vivere una condizione di allerta.
    L’esperienza e la memoria, con la loro carica intimista e collettiva, fanno da base per indagare sulla parte criptica delle emozioni. Il prendere coscienza dei limiti delle proprie capacità comporta un continuo riadattamento, processo che intriga l’artista per le sue sfuggenti e diversificate strategie. Recentemente è stata insignita del Premio cairo 2009.

    Ah! Bei tempi era ancora il 28/10/09... ma un momento... quando è che hanno ritirato il premio???
    Che Italia!!!

  • eravamo amici io e marzia migliora, poi lei ha pensato bene di mettermela in quel posto.
    senza nessuna pietà, pur di tenere in piedi la propria carriera, nessun rispetto dell'amicizia e di chi fino a quel momento l'aveva sostenuta.
    ecco qua cara marzia. tutto torna.
    il cadavere arriva sempre a riva prima o poi.

  • Io non entro nel merito della questione, ma sto sulla forma. E vi dico questo: a furia di continuare a lanciare accuse a persone reali celandovi dietro a nickname irreali non solo dimostrate tutta la vostra piccineria, ma costringete gli amministratori di questo sito a implementare prima o poi un sistema che consenta di commentare solo ad utenti registrati, profilati e dotati di nome e cognome in chiaro. E poi magari ci verrete a dire che vogliamo fare la schedatura, no !?

  • tonelli..per favore. libertà di parola anche dietro un falso nome. non tutti sono potenti e parac.... da poter dire sempre ciò che pensano. libertà di parola sempre.

  • D'accordo sulla libertà di parola ed io stesso uso quasi sempre questo pseudonimo ma l'intervento di "io" ha dei contenuti che, veri o no, non consentono l'anonimato

  • AAhooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!.....Ma a me proprio non me volete premià?

  • Vorrei solo che si aprisse un dibattito trasversale su questioni come deontologia professionale, lealtà in genere ecc.Cose noiose che dagli anni 80 abbiamo tralasciato.In tutti i mestieri professioni c'è il furbetto o la furbetta, questo andazzo è causa di rattrappimento di ogni buona intenzione.E' buona norma in ogni situazione comportarsi bene e non credere mai di passarla liscia.Ho letto alcune persone qui dire che conoscono personalmente la sig.a Migliora e che questa gli ha giocato brutti tiri.Non ho ragione di credere che non sia vero e l'iniziale entusiasmo di vedere che una donna artista sia riuscendo ad avere ampi consensi mi si è completamente afflosciato.Sì, e poi penso ai vari artisti contemporanei che usano delle squadre di formichine per i loro lavori che "subappaltano" non avendo più la capacità di lavorare personalmente e fisicamente direttamente.Praticamente dei progettisti dell'arte che mettono la firma il nome alla loro idea/concetto condita da molti bla bla e da un ottimo curriculum.La mia domanda è questa, se io volessi far parte di questo mondo dovrei passare più tempo a cercare di collocarmi o a dipingere sul serio? Mah'.E' veramente solo questione di faccia tosta.

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