Kossiga Boia. Lo possiamo scrivere con tranquillità, senza stare a pensare a denunce o querele. Ma non di certo perché nutriamo animosità, o per accusare di qualcosa il Presidente emerito della Repubblica. Ma perché così si intitola una mostra, alla quale Francesco Cossiga ha addirittura contribuito con un proprio testo. Una mostra fotografica – curata da Vincenzo Mazzarella e Roberta Giulieni presso la romana Galleria Monserrato Arte ‘900 – che documenta le testimonianze scritte sulle mura cittadine, da destra come da sinistra, durante gli “Anni di Piombo”. Fiumi di inchiostro, o di vernice, una sorta di rito apotropaico per allontanarne spiritosamente, ma non senza rispetto per chi ne è stato vittima, la coltre che ancora pesa sulle nostre spalle. Di destra o di sinistra, di “vincitori” e “vinti”, poco importa. Anni difficili, talvolta tragici, purtroppo, e Kossiga diventava appunto Boia, ma poteva apparire anche “zuzzurellone”…
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graaande Cossiga
speriamo ci siano molte parolacce ed insulti personali. se li merita tutti!