Mercoledì, 27 febbraio, alle ore 20,
Xing presenta a Bologna, da Raum,
Curva di
Muna Mussie. Una produzione Xing, esito di un periodo di residenza nel quale l’artista ha lavorato sul “pestaggio del suono”. La macchina da cucire digitale è uno strumento caro a Muna Mussie, artista eritrea di base a Bologna. «Posseggo una macchina da cucire con la quale posso ricamare parole su tessuto; prima penso a cosa scrivere, poi scelgo il tessuto e infine ne delimito la spaziatura. Avvio la macchina: il suo movimento meccanico e alienante è sin da subito ipnotico, punto dopo punto le linee si disegnano/designano, le lettere emergono e con esse il loro significato. Ho voluto estrarre da questo processo il sonoro prodotto dalla ricamatrice e farne la partitura musicale per un corpo in movimento. Il corpo diventa ricamatrice: esegue senza conoscerne il fine; come vivesse in un oblio perenne, parla da un altrove che si manifesta qua», ha dichiarato l’artista.
Dopo vari lavori come
FFMM, realizzato nel 2007 insieme a
Flavio Favelli, una collezione di abiti su cui sono trascritte date, luoghi, numeri di telefono, targhe appartenenti alla storia pubblica o privata, proseguito con la creazione di piccoli quadri o oggetti che seguivano le stesse intenzioni, e come
Punteggiatura del 2017, per Right to the city- Atlas of Transition Biennale, del quale abbiamo avuto modo di parlare
qui, in cui l’artista mette in dialogo la sua ricerca con i saperi più tradizionali del ricamo legati a differenti culture, confluiti nella creazione collettiva di un libro di stoffa, in questa nuova creazione Mussie si concentra sull’anima del suo strumento presentandola sotto forma di suono: «Una colonna sonora che scandisce azioni e movimenti, corpo pensante e pensato, in stasi e in moto, in passaggi di stato, un percorso circolare attorno a ‘un fuoco’ in cui riti nuovi e antichi si sovrappongono». (
Paola Granato)