Un’installazione cinematografica monumentale per (E)motion, un’immersione senza precedenti nell’universo cinematografico di Wim Wenders, dalle ventuno a mezzanotte fino al 22 aprile, al Grand Palais, a Parigi. Uno spettacolo mozzafiato che, privo di una struttura narrativa, sorvola personaggi e dialoghi discontinui, dalle atmosfere de Il cielo sopra Berlino ai suoni cubani di Buena Vista Social Club o all’eccezionale Nastassja Kinski di Paris,Texas e così via, per concludere con il documentario Pina, dedicato alla grande ballerina e coreografa Pina Bausch.
Qui il film è soggetto e oggetto artistico. La ricerca esistenziale e spirituale, simboleggiata dal viaggio in automobile o in treno, lungo paesaggi desertici o città che brulicano di gente, restituisce emozioni che si vivono non su uno schermo bianco ma sull’intera architettura di questo spazio parigino, cioè su tutta la sua larghezza, a 270 gradi. Si tratta di un lavoro unico, con un montaggio che Wim Wenders ha pensato appositamente per questo evento, incentrato sulla sua estetica cinematografica. Il progetto è stato curato da Jérôme Neutres, che ci ha spiegato come l’installazione s’ispiri alle teorie di Henri Langlois, noto storico cinematografico, il quale affermava che il cinema non è un’arte drammatica ma plastica. L’idea è dunque di esporre la pitturalità della settima arte e, per far ciò, si guarda alla scrittura che, nel cinema, è il montaggio.
Le immagini, che circolano a un ritmo coinvolgente, avvolgono uno spazio completamente svuotato che permette al pubblico, anche se numeroso, di passeggiare liberamente lungo oltre 13mila metri quadrati. Un tuffo nelle profondità e nelle luminosità del rosso, del giallo, del blu, del verde e del rosa, che come in un caleidoscopio gigante catturano l’occhio. Anche grazie a una altissima qualità delle immagini. Infatti, grazie a un dispositivo di proiezione progettato e brevettato dal laboratorio Athem, si è utilizzato un formato Ultra HD che attraverso 12 proiettori 4K, fa vivere allo spettatore un’esperienza sensoriale unica, tra realismo e percezione dei colori. Infine, fatto da non trascurare, l’ingresso gratuito per tutti. (Livia De Leoni)