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Una visita guidata da un altro punto di vista. Stefano Arienti racconta Maria Morganti

di - 14 Marzo 2018
In che modo una pagina web può raccontare la ricerca di un artista? O meglio, come può un artista raccontare se stesso? Il sito personale è una sfida ingaggiata con se stessi e, spesso, questa narrazione può assumere le forme di un’opera, sviluppata in seguito a una riflessione di carattere estetico, da un’idea, da un confronto, da un’amicizia sincera. Così è nata la “Visita guidata” che Stefano Arienti ha pensato per il sito di Maria Morganti, un lungo viaggio nel quale non si può tornare indietro, scandito da una fitta sequenza di fotografie, scattate per la maggior parte da Francesco Allegretto, in cui c’è tanto il lavoro quotidiano quanto l’allestimento negli spazi espositivi, i materiali preparatori e le opere concluse, il processuale e il finito. Particolari, vedute di insieme, mani in primo piano, stanze, pareti, alberi e giardini, «Ci facciamo aprire tutti i cassetti e tutto il magazzino, rovistiamo in mezzo a tutte le opere e ci costruiamo così la nostra lista ideale delle opere che ci vorremmo godere. Questo è il senso della mia proposta di “visita guidata” che sto costruendo», ha spiegato Arienti.
Questa nuova sezione fa da contraltare al resto del sito, costruito come una sorta di autobiografia, una visita in studio accompagnata dal protagonista che indugia nel meta-discorso, esplicitando i ragionamenti ma non giudicando l’opera. «Ho deciso di invitare Stefano a partecipare nel mio Sito e dandogli piena libertà gli ho chiesto di immaginare un “contro-sito”, di rivedere tutto il mio lavoro attraverso i suoi occhi mostrandone eventualmente anche un’interpretazione critica. Ho invitato all’interno del mio spazio intimo un amico artista per lasciargli esprimere una personale visione sul mio mondo. Ho lasciato che Stefano prendesse la parola per me. Sono passata dall’autoritratto al farmi ritrarre», ha rivelato Morganti.

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