28 aprile 2012

“Unite i puntini e guardata l’invisibile”. L’appuntamento è al MACRO, dove arte e corpi celesti si incontrano nella giornata mondiale dell’astronomia

 

di

Stefano Canto, RAE, 1968, creditNASA
Fate bene i vostri conti e organizzatevi se volete essere al MACRO oggi alle 13.13.
Si perché da quell’ora, nell’ambito di MACROeo(electronicOrphanage, il progetto a cura di Miltos Manetas, si presenta ” Connect the dots and see the unseen, in occasione della giornata Astronomica mondiale.
Il progetto, a cura di Elena Abbiatici e Valentina G. Levy, mira a far riflettere il pubblico sul rapporto tra arte e scienza attraverso il lavoro di cinque artisti: Laurent Faulon e Delphine Reist, attualmente in residenza all’Istituto Svizzero di Roma, Stefano Canto e il duo AOS – Art is Open Source (S. Iaconesi/O. Persico).
I primi inizieranno il loro processo poetico con le tenebre: un’auto verrà posizionata nel cortile del MACRO e, a intervalli regolari, accenderà una costellazione di luci a terra, tra cui poter camminare, mentre Reist proietterà nell’Auditorium il video Avèrse, collezione del Centre Pompidou, dove si vede una pioggia di stelle al neon cadere da un soffitto.
Stefano Canto ha realizzato un’istallazione site specific Run to the space, concentrata sull’occupazione visiva e sonora dello spazio cosmico da parte di oggetti inviati dalla terra, mentre Iaconesi e Persico presentano l’installazione This.astro che crea un cielo dove le espressioni emozionali sui social network definiscono nuove costellazioni. Ogni stella è un essere umano che nel suo esprimersi digitale quotidiano manifesta desideri, tensioni, stati emotivi. In più il duo metterà in scena anche il workshop Come in cielo così in terra, alle 14.14: seguendo percorsi ispirati alle forme delle costellazioni, i partecipanti passeggeranno per le vie di Roma con smartphone e tecnologie location based che permetteranno di creare una nuova topografia urbana, fatta di stelle. In diretta streaming dal Radio telescopio di Dwingeloo in Olanda, Daniela De Paulis, pioniera del Visual Moonbounce, una forma di comunicazione visiva tra la terra e la Luna, invierà sul satellite una serie di immagini digitali provenienti da tutto il mondo, tradotte poi in onde radio. 

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