Alla Galleria Glance, ormai votata al nuovo figurativismo americano, a dare l’avvio alla stagione espositiva ci pensano i lavori di un giovane artista canadese, André Ethier (1977, Toronto), che presenta dipinti di piccolo formato dalla forte potenza espressiva.
Pennellate dense, accostamenti timbrici stridenti e tonalità cromatiche contrastanti danno vita ad una successione di figure tra lo strambo e il macabro, accanto a paesaggi indefinibili e fantastici. La tecnica pittorica è quella di stampo espressionista, il colore viene utilizzato in mondo violento e provocatorio, con poca aderenza alla realtà oggettiva. Un piccolo concentrato di antinaturalismo, in cui i contenuti della rappresentazione si uniformano alla veemenza della carica pittorica. Una fantasmagoria di colori e una varietà di tratti pittorici sono il segno distintivo di un mix di soggetti diversi, creature bizzarre, animali misteriosi e figure umane ambigue dall’identità incerta. Volti grotteschi e deformi si stagliano su sfondi troppo carichi, diventano maschere carnevalesche, grottesche come quelle di James Ensor. Questi quadri sembrano popolati da esseri privi di etica e sentimenti, e anche la rappresentazione della natura acquista un carattere fantastico, dominato da elementi viscerali e amorfi.
Una ritrattistica da horror movie che marca una
Tutto –uomo, animale e natura- sembra essere la rappresentazione di un mondo carnale e ferino, in cui non c’è più spazio per il “normale”. Tutto sembra aver perso –irrimediabilmente– la grazia.
ilaria porotto
mostra visitata il 27 settembre 2006
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