Qualora ci si voglia addentrare nel Novecento piemontese, e provare a circondarsi senza scappatoie della sensibilità artistica del XX secolo, è bene visitare questa grande rassegna d’arte per intero. Per farlo occorrerà visitare in maniera completa le cinque mostre proposte, programmando un tour dell’arte su un raggio di 25 chilometri, per un totale di circa 120 di percorso lineare.
‘900. Cento anni di creatività in Piemonte è una kermesse distribuita e allestita in cinque spazi di riferimento che propongono altrettanti percorsi tematico-allestitivi. L’iniziativa, infatti, investe in ordine cronologico di esposizione le sale di Palazzo del Monferrato (
Il primo ‘900) e Palazzo Cuttica (
Alessandria oltre il Moderno. Un percorso tra le pubbliche collezioni d’arte e il contemporaneo) ad Alessandria, il Museo dei Campionissimi (
Il secondo ‘900) a Novi Ligure, il Movicentro (
La scultura e l’installazione contemporanea) ad Acqui Terme e, infine, l’Oratorio di San Bartolomeo (
Le tempere, gli acquerelli e i disegni) a Valenza Po.
Per quanto riguarda l’ubicazione delle diverse sedi, va notato che non sono sempre facilmente raggiungibili: né come accesso al centro storico, né tanto meno come continuità spaziale – si legga collegamenti – fra le une e le altre. Si sconsiglia quindi di pianificare una
full immersion novecentista che duri una sola giornata. È invece preferibile munirsi di automobile e limitare gli spostamenti, allontanandosi dai poli espositivi centrali in tornate successive.
Qualora, dunque, si sia scelto di seguire le tracce di questa che sembrerebbe un’unica raccolta, sebbene pentapartita, sarà possibile veder riunite circa 250 opere di oltre 150 artisti. Che hanno promosso, in Piemonte e in Italia, la sperimentazione più che la creatività, muovendosi tra Divisionismo e Futurismo, Arte Povera e Astrattismo, coinvolgendo infine i
mestieri elevati della pittura, della scultura, della grafica e del concetto.
I nomi che s’incontrano, a partire dalle sedi alessandrine, sono molti, spesso troppi, se si dovesse considerare il XX secolo come un “secolo breve”, trascorso anche al di là del territorio piemontese. Vi si trovano dunque quadri di
Balla e
Carrà, inquietanti tele di
Morbelli, delicati
Delleani e poco visitati
Morandi e
Carol Rama. Mentre nella cornice meditativa dell’Oratorio San Bartolomeo di Valenza è allestita una compatta serie di disegni firmati da artisti quali
Pistoletto e
De Maria. Unico filo conduttore, le origini degli artisti.
Comunque, per gli appassionati non mancano i nomi e i prestiti dei grandi collezionisti piemontesi. Che, è bene ricordarlo, vantano lungo tutto il Novecento una tradizione di mecenatismo considerato sprone e sostegno, soprattutto dagli artisti che hanno operato verso la seconda parte del secolo.