Categorie: torino

fino al 29.X.2005 | Vincenzo Cabiati – Romantico Terragni | Torino, e/static

di - 27 Ottobre 2005

Uno spazio, gestito da Carlo Fossati, bianchissimo e luminoso, un po’ discosto dalla zona a più alta concentrazione di gallerie d’arte contemporanea. E un progetto speciale che ha passato il vaglio della giuria di Artissima e sarà installato in fiera, nell’ambito di quell’Art Unlimited sabauda che l’anno scorso ha riscosso un discreto interesse.
Fin qui il contesto. Ma il titolo della mostra di Vincenzo Cabiati continua a richiedere una spiegazione. Forse nemmeno Dan Graham è riuscito a scalfire il razionalismo un po’ carré del celeberrimo Terragni, da qualche tempo “riscoperto” anche in terra natìa, specie da quando a interessarsene è un’archi-star come Peter Eisenman. Ebbene, Terragni resta quel che è, com’era prevedibile. Semplicemente (?) Cabiati lavora con le giustapposizioni, creando frizioni cromatiche, distonie figurali e attriti formali. Giustappone, nel senso che non opera sintesi e non intende portare a termine il procedimento dialettico. In altri termini, gli elementi che pone a confronto, siano essi due, tre o quattro, restano sé stessi appena li si voglia scorporare dall’insieme in cui sono calati.
Per esempio, cominciando proprio da Romantico Terragni, una sorta di teca installata a parete. Sul fondo, un tramonto dipinto in rosso e arancio accesi non pretende di assurgere ad alcuna mimesis, tanto che in alcuni punti si “scolla” dal supporto evidenziando il suo essere rappresentazione. Sul piano del supporto, una rudimentale maquette della ormai ex Casa del Fascio è realizzata con pochi elementi in legno chiaro. Infine, sulla lastra frontale del parallelepipedo, è stampato un fotogramma della Chinoise di Godard: un volto in primo piano, in b/n e parzialmente trasparente, con un enigmatico sorriso e le mani che quasi ricordano un gesto di preghiera islamico. È tutta questione di punti di vista. Osservando frontalmente il lavoro, diciamo focalizzandosi sul mento della giovane, il volto permette di osservare un Terragni che si staglia sul tramonto.

Poi è sufficiente spostarsi di appena qualche centimetro e i tre elementi saranno ognuno ben visibile nella loro autonomia e conflittualità con gli altri.
Un effetto ancor più riuscito in Philippe Parreno in visita all’asilo Sant’Elia, un lavoro straordinario, che accosta l’asilo del titolo -una realizzazione meno nota dello stesso Terragni-, un “ritratto” di Parreno fuori scala e una lastra stampata sulla “teca”, ora divenuta quasi un light-box naturale, che pare un controluce. Ineffabile e indescrivibile diviene Terragni, la razionalità costretta a cedere il passo all’alchimia, se ci si perde nei giochi di luce e ombra; mentre basta ancora una volta osservare da un punto di vista più laterale e la magia rivela i suoi trucchi. Forse sta proprio qui la “critica” di Cabiati all’architetto: con poche mosse si può dare scacco a un impianto ideologico ritenuto incrollabile. E con un numero altrettanto ridotto di mosse si può far autodistruggere l’antidoto stesso. Una lezione di esprit critique ottico profondamente politico, a guardar bene. A meno che il gioco di specchi non abbia ingannato anche chi scrive, il che è assolutamente possibile e financo probabile, com’è iscritto nel lavoro di Cabiati.
Altri due lavori completano la personale. Al centro della sala, su un tavolo anch’esso in legno chiaro, sta un’enorme teca che contiene vasi appena visibili, poiché i cinque piani offerti alla vista dello spettatore sono stampati con immagini tratte da una pellicola estremorientale che proprio d’un ceramista trattava (La casa del ceramista innamorato). E infine, sulla parete di fondo dello spazio, Capri ripropone con forza e grande impatto l’antitesi fra elementi differenti. Per un viaggio dell’immaginazione che non termina affatto quando si saranno identificati nella loro rispettiva “realtà”.

articoli correlati
Per i 15 della Galleria Continua
Alla collettiva torinese Altri fantasmi

marco enrico giacomelli
mostra visitata il 15 ottobre 2005


Vincenzo Cabiati – Romantico Terragni
e/static, Via Parma 31 – 20152 Torino – Orario: da mercoledì a sabato 16-19
Ingresso libero – Info: tel. +39 011235140; info@estatic.it; www.estatic.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

La Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro, nascita di un’opera monumentale

Al centro CAOS di Terni, fotografie, disegni e documenti inediti raccontano la genesi della Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro,…

16 Dicembre 2025 17:42
  • Musei

Guggenheim Jeune e la Fucina degli Angeli: il 2026 della Collezione Peggy Guggenheim

Nel corso del 2026 la Collezione Peggy Guggenheim dedica il proprio programma espositivo a due snodi fondamentali della biografia culturale…

16 Dicembre 2025 17:04
  • Attualità

The Mayor is Listening: Zohran Mamdani come Marina Abramovic. La sua “performance” al museo del Queens

Il neo eletto sindaco di New York ha organizzato una sessione di 12 ore al Museum of the Moving Image…

16 Dicembre 2025 15:43
  • Libri ed editoria

10 libri e cataloghi d’arte da regalare a Natale

Arte antica, contemporaneo, ma anche fotografia, monografie, manuali e critica. Per chi sta pensando di mettere un libro sotto l’albero,…

16 Dicembre 2025 15:28
  • Moda

Louis Vuitton Art Deco, la mostra che celebra il dialogo tra arte e moda

In occasione del centenario dell’Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne, Louis Vuitton ripercorre attraverso 300 oggetti il movimento…

16 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

Al Centro Pecci di Prato nasce un nuovo programma di residenze artistiche

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci lancia la prima edizione di SUPERTOSCANA, un progetto di residenza aperto a giovani…

16 Dicembre 2025 13:00