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fino al 31.I.2004 | Erwan Ballan | Torino, The Box

di - 5 Gennaio 2004

E’ stata una delle gallerie di punta nella Torino degli anni Novanta. Nata nel 1994 per iniziativa di Andrea Busto e Giuseppe Galimi, The Box si è distinta per una programmazione focalizzata su un ampio ventaglio di giovani artisti internazionali, di solito alla loro prima personale in Italia. Poi è arrivata la stanchezza, la voglia di seguire altre strade, di uscire da un’esperienza portata avanti da quasi dieci anni. Ed ecco, a luglio 2003, la chiusura.
Ma Andrea Busto e compagni non avevano fatto i conti con una energica figura di collezionista. “Seguivo anche il lavoro di altre gallerie, ma per una serie di ragioni finivo sempre per comprare da The Box“, dichiara ad Exibart Laura Sabbadini Ferrero. “Mi sentivo in totale sintonia con la loro linea artistica, ed ero per loro uno strano ibrido di amica, collezionista e collaboratrice“. Così, alla chiusura della galleria ha percepito, molto più di altri, il vuoto che si era creato. E, all’occasione, ha deciso di colmarlo.
Il nuovo spazio di via della Rocca, che Laura Ferrero dirige avvalendosi della consulenza di Andrea Busto, intende chiaramente proseguire il discorso avviato da The Box, portando all’attenzione del pubblico italiano dei giovani artisti stranieri, prevalentemente francesi e americani. Ad essi affianca però, con maggior impegno di un tempo, anche alcuni italiani, come dimostrerà la prima mostra del 2004, dedicata a Stefano Bruna (dal 10 febbraio).
Una dichiarazione di continuità è invece la mostra in corso, dedicata ad Erwan Ballan. Il giovane francese (classe 1970) lavora con semplici moduli di truciolato, del silicone colorato e un vetro: premendo quest’ultimo sui tasselli spalmati di silicone ancora fresco, la materia viscosa si espande, cerca vie di fuga ai bordi, lascia o meno trasparire il legno retrostante. Il risultato è zeppo di raffinati ammiccamenti alla cultura figurativa della modernità, dalle geometrie di Mondrian a certe sculture uscite dalla Bauhaus, fino alla pennellata materica dell’informale. Ma il quadro sparisce, ed alla superficie che di solito fornisce un supporto al colore (la tela) Ballan sostituisce un frame che blocca l’avanzata della materia verso lo spettatore. Da intercapedine protettiva, il vetro si trasforma nell’unica possibilità di dare una forma all’informe, di riunire in un insieme ordinato – e culturalmente sedimentato – un caos di frammenti e di prelievi dalla realtà. Un ordine che, solo, gli consente di parlare di inferno, di terra, di cielo e di altre cose simili.

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domenico quaranta
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Erwan Ballan
The Box, Via della Rocca 28, 10123 – Torino
dal 3 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004
dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 20.00
tel. 011/8120913 – fax. 011/8158580 – email. lauraferrero@theboxart.com
www.theboxart.com


[exibart]

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  • ho visto la mostra è sono stato piacevolmente colpito da queste belle opere, che anche se impiegano un materiale pesante come il vetro e il legno risultano lievi e armoniosi nella forma, molto bella l'idea del silicone che liberamente orla in modo intenso i tasselli.

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