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Fino al 5.V.2002 | Francesco Vezzoli | Rivoli (to), Castello

di - 4 Febbraio 2002

La personale di Francesco Vezzoli al Castello di Rivoli, curata da Marcella Beccaria, propone alcuni lavori recenti concentrati su una sorta di rivisitazione personale della storia del cinema da parte dell’artista. La ripresa e ricostruzione delle icone glamour della cultura cinematografica e mediatica avviene però, per Vezzoli, seguendo le proprie immaginazioni, le fantasie e le idiosincrasie personali. Il cinema diventa una fonte di immagini e figure a cui attingere e in cui risiedono le più invadenti mitologie dell’attualità e del suo immaginario diffuso.
La mostra si compone di un’installazione video e alcuni quadri ricamati. Tutti i lavori sono ispirati e liberamente tratti dalla figura e all’opera di Jean Cocteau.
Il video presenta un rifacimento del noto film La voix humaine del 1930, reinterpretato per Vezzoli da Bianca Jagger. Così Vezzoli trasforma l’atmosfera drammatica e neorealista dell’opera originale ambientandola in un ambiente di lusso e di ostentazione e affidando il ruolo della protagonista ad una diva del jet set americano. Alla figura in bianco e nero di Bianca Jagger al telefono, si contrappone un altro schermo, che riprende lo stesso artista in atteggiamento bamboleggiante, steso sul letto con la cornetta del telefono appoggiata sul petto. L’uomo a cui la nota telefonata è rivolta appare finalmente sullo schermo – come non accadeva nell’opera di Cocteau – ma in una versione del tutto ironica. L’oggetto del desiderio (e l’artista stesso) è raffigurato come un oggetto o un bambolotto, con gli occhi dipinti, senza reazioni e senza ruolo, che si muove meccanicamente e ripetititvamente.
Nella seconda saletta sono presentati i ricami: disegni stilizzati, che raffigurano corpi intrecciati su se stessi e con altri corpi, fino a formare una sola immagine rotta sola dalla presenza scintillante del ricamo metallico. Anche in questi lavori è presente un esplicito riferimento a Cocteau e al suo lavoro. Il ricorso al ricamo ha da fare con il recupero di materiali semplici e comuni esaltati ad una dimensione estetica.
Come già era avvenuto per il notissimo lavoro attuato con la famosa ex-modella Verushka, presentato alla scorsa Biennale, nei lavori di Francesco Vezzoli l’arte diventa parodia della fiction e smitizzazione delle icone più comuni della contemporaneità. Insieme, con un meccanismo alla Andy Wharol, diventa una specie di distorta consacrazione di queste icone ad un luogo (ironicamente e forse solo originariamente) destinato ad un’élite culturale. Soprattutto il cinema qui diventa la caricatura e la stereotipizzazione di alcuni comportamenti sociali, sintomo di una diffusa e incombente crisi d’identità del soggetto.

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www.castellodirivoli.com

Maria Cristina Strati
mostra visitata il 2 febbraio 2002


Francesco Vezzoli
Dal 29 gennaio al 5 maggio
Rivoli (To), Castello di Rivoli, Piazzale Mafalda di Savoia
orari mart/ven 10/17 – sab/dom 10/19 – primo e terzo sabato del mese 10/22
tel. 0119565209 fax. 0119565231 press@castellodirivoli.org


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