Annotare è il lavoro quotidiano di chi custodisce un diario. Per ricordare momenti del proprio vissuto, che rischiano altrimenti di scivolare nella dimenticanza. Singoli attimi che vanno a formare un momento unico: la vita. Margherita Andreu (Cercs, 1953) mette alla prova il tempo e la casualità, così come il passato e il presente. L’opera madre, che introduce l’esposizione nella galleria veneziana, si intitola proprio Annotare ed è un diario composto da brevi frasi: poche parole per descrivere momenti vissuti. Numeri e lettere lentamente si annidano e poi si sovrappongono, sino a comporre un vero e proprio quadro. È il riassunto di tre anni di vita, di perpetue annotazioni e di un ossessionante ritorno di numeri (gli orari).
La frequenza del sovrapporsi di parole spagnole e cifre è regolata unicamente dallo spettatore che, facendo scorrere le diapositive l’una sull’altra, determina la composizione dello spazio visuale. Una vera e propria texture digitale, dove le parole non sono più decifrabili. Solo una sovrapposizione di simboli infiniti resta visibile.
Nella sede principale della galleria la seconda videoinstallazione, Risonanze, invade lo spazio, varcando i limiti imposti dalle normali proiezioni. La geometria del tradizionale rettangolo si deforma sul pavimento, per riprendersi in forma di triangolo isoscele sulla parete. Posta all’ingresso della sala, la forma distorta diventa un invito ad entrare e a diventare protagonisti della proiezione marcandone la forma.
L’immagine fissa del video riprende i motivi stilistici dei grossi pannelli a buchi presenti nello stesso spazio.
È il tema classico delle grandi opere concettuali del nostro secolo: la riflessione sulle dimensioni sfuggenti dello spazio e del tempo. Il catalogo stesso della mostra conferma questa impostazione: sono le pagine di un diario da scorrere con velocità, come i primi libricini di animazione cinematografica. L’immagine dinamica e l’idea del tempo combinate insieme, all’insegna del continuo divenire.
roberta bernasconi
mostra visitata il 13 settembre 2006
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