Una serie di foto digitali su carta fotografica montata su legno, un video e una montagna di palline di carta. E’ questa l’installazione dell’artista pugliese Sandro Mele a Venezia. Il titolo –For Bettie– prende spunto dalla figura di Bettie Petith, stravagante ed eclettica signora americana in Italia da quasi trent’anni e da sempre impegnata nel sociale, soprattutto in Africa e in America Latina. Costituito da un originale incontro di linguaggi artistici eterogenei, l’intero progetto documenta il clima che si respira nella casa romana di Bettie, luogo di incontro di studenti, artisti, rifugiati, con i quali ella stabilisce rapporti di solidarietà e condivisione.
Mele sviluppa la sua ricerca utilizzando diversi livelli: partendo dalla fotografia, egli aggiunge alle sue creazioni impasti di tecniche miste –tra cui la cera- dando così al supporto fotografico un forte aspetto pittorico. Nelle foto così ottenute l’occhio è in grado di scorgere diverse realtà e diversi piani di lettura. La serie di fotografie rappresenta la parte più corposa dell’installazione veneziana: scatti di grande formato in cui la sfocatura rende imprecisi, quasi anonimi, i volti dei personaggi ritratti attorno al tavolo della cucina di Bettie. Uomini e donne che esprimono, con le loro espressioni e i loro sorrisi, il clima di gioia e serenità che si respira in questa “casa – rifugio”.
L’abilità di Mele sta nel saper cogliere e catturare, attraverso l’obiettivo fotografico, espressioni intime e private, pur senza stabilire relazioni dirette con il soggetto. Le sue opere sono caratterizzate piuttosto da un rapporto molto stretto con l’interlocutore.
Il progetto artistico si unisce poi ad un’iniziativa di solidarietà: For Bettie, infatti, intende contribuire, con la realizzazione di un dvd e grazie al contributo di molti artisti, al finanziamento di “Fitil” (in italiano ‘candela’), nome della Onlus fondata dalla stessa Bettie e che opererà in un paese subsahariano dell’Africa Occidentale.
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