“Alla fine ho visto ciò che ho voluto…” recita in un affascinante e pluripremiato spot realizzato dall’agenzia Publicis per Renault Scénic il testimonial, Massimiliano Fuksas. Il clip sarà riproposto a Firenze in Beyond Media / Oltre i Media, 6° edizione del Festival Internazionale dell’Architettura in Video, e ci sembra possa essere una presentazione in highlight, lo spot del festival stesso, una delle più importanti manifestazioni a livello internazionale su questo tema. La visione e la visionarietà del progetto architettonico sono potenti dispositivi di creazione immaginifica, e a loro volta le tecnologie dell’immagine – immagine video, immagine numerica, immagine interattiva – e i nuovi media della comunicazione – video, film, spot pubblicitario, videoclip, videogames, internet – hanno introdotto radicali novità nella visualizzazione del progetto architettonico e aperto vie inaudite. Il festival è organizzato dal Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini” dell’Università di Firenze, curato da Marco Brizzi e realizzato da iMage.
offre una panoramica sulle diverse modalità di interconnessione tra le nuove tecnologie e i nuovi media e l’architettura. Il video diventa strumento indispensabile per lo studio di architetture effimere, come illustra il lavoro di Francisca Benitez (Usa) Sukkah sulle strutture abitative temporanee che commemorano l’Esodo nella comunità ebraica di New York; oppure per documentare le attività provvisorie nelle zone non-urbane in NoMad di Joyce Hari (Grecia). Transitorietà, nomadismo diventano condizioni generali della visione contemporanea e il fotogramma diventa strumento architettonico che corrisponde allo stato nomade della visione. La videoanimazione è strumento per lo studio del passato nella ricostruzione in 3D di una casa di Pompei nel video di Altair4 (Italia); o per attivare nei grandi capolavori dimensioni virtuali che dischiudono universi paralleli, come avviene in House X_n di SPIN+ & Grol (Italia), che riconduce in un cammino a ritroso la House X di Peter Eisenman alla sua dimensione virtuale. La videoanimazione drammatizzata dall’accompagnamento sonoro è la visualizzazione del movimento del concetto nei lavori di Zaha Hadid, o la rappresentazione di un processo di trasformazione urbana esteso nel tempo come illustra 100.000 in un km2 di architetura COEX (Italia). Il video è la messa in scena di uno spazio vissuto e modificato in essenza dalla presenza dei suoi fruitori, uno spazio emozionale in Dôme pulsations di Annick Pancher (Francia) che studia l’architettura del complesso del Palais de Tokyo attraverso il contrasto tra la sensazione del vuoto della struttura e quella della vita che viene animata dagli skaters; e in Istvan Akna di Akos Ignac Ginder e Cecilia Horvat (Ungheria) che presentano il progetto di riutilizzo di una miniera di carbone come luogo di concerti e spettacoli attraverso la simulazione, per sovrapposizione di immagini, degli eventi.
Il linguaggio del videoclip traduce questa
esperienza in suoni e immagini. eClipCity è una compilation di video musicali che presenta le produzioni di alcune delle più interessanti realtà europee, in un’escursione che va dalle pellicole sperimentali di Batofar e Light Cone (Francia) ai clip digitali di OneDotZero e D-Fuse (Inghilterra).
I D-Fuse saranno protagonisti di un party audiovisivo in cui proporranno una performance di live vjing.
PROGRAMMA
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Lavinia Garulli
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