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Dal 12 aprile 2000 al 2 luglio 2000 | Caravaggio. La luce nella pittura lombarda | La luce più splendente che c’è | Bergamo: Accademia Carrara Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

di - 7 Aprile 2000

Caravaggio appartiene a quella schiera di artisti sublimi, di geni indiscussi della pittura, il cui talento e la cui produzione rappresentano un pietra miliare nella storia dell’estetica mondiale.
Pochi altri come colui che al secolo si chiamò Michelangelo Merisi possono vantare un così decisivo ruolo nella storia dell’arte.
Di pochi altri pittori si può riconoscere così nettamente il tratto, la figurazione, la personalità: tutto quello insomma che siamo soliti significare attraverso la definizione di «stile».
La domanda su quale fosse la congerie, il clima culturale entro il quale collocare la maturazione del genio caravaggesco ha rappresentato da sempre terreno di scontro tra i critici.
Influenzato dal Giorgione (e dal giorgionismo veneto), o assimilabile alla cultura lombarda degli ultimi due decenni del Cinquecento? Pittore «panromano» o solidamente radicato nella tradizione più settentrionale della pittura italiana?
I più recenti approfondimenti sulla cultura figurativa milanese, accompagnati da importanti campagne di restauri (studi che hanno consentito di meglio valutare l’ambiente artistico nel quale si formò il giovanissimo Caravaggio) hanno dimostrato come il dilemma sia, di fatto, solo apparente.
Tra l’ambiente lombardo e quello veneto, l’osmosi fu sempre pressoché totale, così come la circolazione di idee, motivi, suggestioni.
Mentre appare oramai certo che, quando, nel 1592, arrivò a Roma, il Caravaggio avesse oramai 21 anni e fosse dunque non un ragazzino, ma un artista in qualche modo già formato; con una sua personalità.
L’equivoco si regge su una circostanza ben precisa: il fatto che ben poco sappiamo della giovinezza del pittore.
Addirittura, fino al 1974, del Caravaggio non si conosceva con certezza né il luogo, né la data di nascita, e questo fatto ha posto per anni dubbi in merito alla sua formazione artistica.
Oggi, grazie all’approfondimento degli studi sulla documentazione d’archivio qualcosa in più si è potuto sapere.
E questo qualcosa confluisce nella mostra in programma all’Accademia di Carrara.
Una mostra in cui i curatori hanno raccolto 18 opere di Caravaggio insieme con 22 tele dipinte da pittori che egli certamente conobbe, o che influenzarono in qualche modo la sua arte.

Da una parte Caravaggio, dall’altra Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Giovan Battista Moroni, Lorenzo Lotto, Giovan Gerolamo Savoldo…
Un percorso espositivo giocato essenzialmente sul confronto paradigmatico tra la singolarità del genio e la pluralità delle ispirazioni che non mancherà di stupire ed ancora una volta conquistare all’arte del sublime Merisi. Luce quantomai fulgida tra le luci dell’arte italiana.
Nata come tributo a Gian Alberto Dell’Acqua in occasione del suo novantesimo compleanno (Dell’Acqua fu il curatore della storica e mai superata esposizione su Caravaggio che si tenne a Milano nel 1951) questa mostra fa il punto sull’evoluzione di una storia critica. Pretesto per ammirare ed ancora consacrare l’arte di un sommo genio della pittura.


Bergamo, Accademia Carrara Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, via S. Tomaso 53
12 aprile – 2 luglio 2000
Orario di apertura: 10-22 dal Martedì alla Domenica
Lunedì 16 – 22
Giorni di apertura particolari: 23/04, 24/04, 25/04, 01/05
Biglietti/Entry
L. 15.000 intero/ L. 12.000 ridotto/ L. 6.000 scuole/
Il biglietto d’ingresso consente di visitare gratuitamente la Pinacoteca dell’Accademia Carrara negli orari di apertura (9.30/13-14.30/19 – Lunedì chiuso/chiuso a Pasqua)
Le biglietterie rimarranno aperte fino a 40 minuti prima della chiusura delle mostre
Informazioni e prenotazioni singoli
Tel. +39 02 54912
Informazioni 24 ore su 24
Prenotazioni con carta di credito e/o vaglia

Il sito ufficiale della mostra
Domenico Guarino

[exibart]

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