Se pensiamo alle tavole di Piranesi, ai suoi paesaggi, ai Capricci e allâArchitettura Razionalista di Gropious e della Bauhaus, riesce difficile trovare istintivamente dei punti in comune. Eppure Andrea Sala (Como, 1976), riesce perfettamente a tradurre nei dodici lavori esposti tutte le sue influenze, dimostrandosi un artista colto, capace di produrre lavori compositi e profondi nel loro essenziale rigore formale. Nelle tre sale, Sala mette in scena una rivisitazione dei camini di Piranesi attraverso la sovrapposizione di due livelli compositivi. Lâimmaginario dellâartista è composto da concetti e fantasie che combaciano come tessere di un puzzle. Una di queste è la mostra âLE ARTI DI PIRANESI. ARCHITETTO, INCISORE, ANTIQUARIO, VEDUTISTA, DESIGNERâ che visitò a Venezia un anno fa e nella quale potĂŠ notare come lâeclettico artista riusciva a sospendere armoniosamente la coerenza stilistica attraverso lâutilizzo di forme apparentemente libere e casuali, come si vede nei camini appunto. Nella prima sala vediamo la prima opera della serie Empire. Si presenta come unâinstallazione di metallo specchiante il quale ricorda vagamente un piano cartesiano che indica le coordinate per la visione della mostra. Il nome è un omaggio allâEmpire State Building e allâarchitettura anni â20, il metodo si ispira a quello utilizzato da Gropious per la mostra âBauhaus 1919-1938â che si tenne a New York nel 1938, e nella quale, rispettando la tradizione razionalista, venne predisposto un sistema di mappatura visiva che guidava lo spettatore nella fruizione.
Dalla superficie si elevano orizzontalmente i fumi, Strutture composte di forme essenziali, in legno tulipier, gesso colato e colori primari. La sostanza ferma e tangibile a rappresentare il fumo, elemento in dispersione in balĂŹa delle forze entropiche. Lâartista, direttore unico del percorso, suggerisce le direttive prospettiche mediante il posizionamento di sgabelli in Ceppo di Cre, una pietra originaria del Lago di Como, luogo di nascita di Andrea Sala. Un modo per celebrare le proprie radici e ricordare lâimportanza che riveste lâartigianato per il nostro paese. Da una posizione privilegiata si possono cogliere nella prima sala le sfumature prospettiche e luminose indicate dalla superficie riflettente del display.
Lâattenzione per i materiale, i relativi processi di trasformazione e tecniche di lavorazione sono a volte esplicitati nel nome, come nel caso di Bulino, unâopera in ferro, ottone e acrilico. Ancora una volta in ricordo del genio di Piranesi. Il percorso si conclude con Ziqqurat, unâopera del 2001 che risulta essere unâanticipazione della produzione futura. Un finale circolare che annuncia un nuovo inizio. Attendiamo il prossimo passo sperando che questâultima sigaretta sia come la sigaretta di Zeno CosiniâŚ
ilaria carvani
mostra visitata il 30 settembre 2011
dal 23 settembre al 12 novembre 2011
Andrea Sala â Lâultima sigaretta
Federica Schiavo Gallery
Piazza Montevecchio, 16 (zona Parione) â 00186 Roma
Orario: da martedĂŹ a sabato ore 12-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0645432028; fax +39 0645433739;
[exibart]