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Fino al 20.II.2016 | Carlo Battaglia e Eelco Brand | Studio La Città, Verona

di - 26 Gennaio 2016
Fino al 20 febbraio 2016 in mostra presso la magnifica sede della galleria Studio la Città, una selezione di opere di Carlo Battaglia, scelte tra oltre quattrocento tele e centinaia di pastelli che l’artista ha dedicato a un tema a lui particolarmente caro: il mare. Nato a La Maddalena, e là ritiratosi negli ultimi anni, Battaglia stabilisce con il mare un rapporto emozionale estremamente potente, che agisce inevitabilmente sulla sua arte, non solo negli ultimi anni della sua vita, ma anche negli anni Settanta, quando lo trovavamo annoverato tra i capofila della Pittura analitica. L’intimità di questo rapporto è testimoniato anche da una singolare ed affascinante abitudine, sconosciuta ai più, che l’artista ha di riportare sul retro delle opere alcuni suoi brevi pensieri e poesie, come possiamo vedere in mostra attraverso una riproduzione fotografica (essendo evidentemente complicato poter offrire al pubblico la visione del retro delle opere).
Lungi dall’essere un semplice motivo naturalistico, il mare diventa una dolce ossessione, impossibile da esaurire perché infinitamente mutevole e intrinsecamente universale. Non è il desiderio di rappresentare uno scorcio paesaggistico quello che spinge Battaglia a dedicare tutta la sua vita a questo tema, ma un puro piacere sentimentale che lo proietta fin dentro il suo soggetto innescando un processo di avvicinamento che ci ricorda l’operazione monetiana nei confronti delle ninfee a Giverny ma attraverso un processo astrattivo che ha più un sapore mondrianesco, a dimostrazione che la scelta del soggetto non tradisce in realtà la partecipazione di Battaglia a Pittura analitica. “Io ho sempre dipinto il mare, anche quando mi attribuivano il ruolo di capofila della Pittura analitica…” dichiara l’artista stesso secondo la testimonianza dei suoi amici pittori. Marco Meneguzzo, curatore della mostra in collaborazione con la Fondazione Carlo Battaglia di Roma, ci propone così un confronto tra le opere che Battaglia dedica al mare negli anni Settanta e quelle realizzate negli anni Novanta e Duemila, e chiarisce inoltre la posizione del nostro rispetto al gruppo Pittura analitica ospitando una “mostra nella mostra”: nella sezione Iononrappresentonulladipingo troviamo opere del quartetto Aricò-Battaglia-Griffa-Verna, che nel 1973 Studio la Città riuniva in una collettiva (di cui viene ripreso il titolo) che fu tra le prime esposizioni della citata Pittura analitica, allora curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco. Oltre a voler stabilire il rapporto di Battaglia con il gruppo e “rievocare” la mostra del ’73, si vuole qui chiaramente fare il punto della situazione su una stagione che in questo periodo sta vivendo una vera e propria riscoperta critica e di mercato.

Contemporaneamente, nell’area Video Room, torna a Studio la Città Eelco Brand, l’artista che ha fatto del mouse e dello schermo il suo pennello e la sua tela. In stretta omologia con l’ambito tecnologico contemporaneo, l’artista olandese riesce nello stesso tempo a innovare un genere antico quanto la pratica artistica – il paesaggio – e a ridonare un non so che di magico a un mondo freddamente razionale e tecnologico, utilizzando per di più uno strumento quanto mai al passo con i tempi: la 3D computer animation. Del quadro Brand conserva la dimensione “a parete”, ma entro i limiti delle sue “cornici” la bidimensionalità è vinta da immagini che prendono vita, investendo così la sfera del movimento e, a volte, anche del suono. Le sue nature hanno un sapore quasi fiabesco, ci sembra di assistere in diretta la mistero della creazione, al palpitare della natura, e rimaniamo ipnotizzati dal movimento perpetuo e dal continuo evolversi delle immagini. Viene da chiedersi quando inizi e quando finisca la scena che stiamo osservando, ma la verità è che non esiste né un inizio né una fine, solo un lento e imperituro mutare delle forme. Non esiste alcuna vocazione narrativa nei lavori di Brand, che vogliono essere un invito all’emozione e uno stimolo alla riflessione sulla nostra percezione della realtà. Il naturale riprodotto attraverso l’artificiale; una natura non rappresentata, ma imitata nei suoi processi creativi per dar vita a una realtà virtuale che ci guida attraverso associazioni e proiezioni personali verso la percezione di stati d’animo (tristezza, malinconia, allegria, etc.) da ricercare nella nostra più intima sfera emotiva.
Jessica Bianchera
mostre visitate il 12 dicembre 2015
Dal 14 dicembre 2015 al 20 febbraio 2016
Carlo Battaglia – mare…
Iononrappresentoiodipingo 1973
Dal 14 dicembre 2015 al 1 febbraio 2016
Eelco Brand – Animatio
Studio la Città
Lungadige Galtarossa, 21
37133 Verona
Orario: da martedì a sabato, ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00 (lunedì solo su appuntamento)
Info: +39 045 597549 www.studiolacittà.it

Si laurea in storia dell’arte contemporanea nel 2013 presso l’Università degli Studi di Verona e nel 2018 consegue il titolo della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Da settembre 2013 a giugno 2015 ha lavorato in Spagna a un progetto in collaborazione con la Camera di Commercio di Santander; da ottobre 2015 è cultore della materia per la cattedra di storia dell'arte contemporanea dell'Università di Verona. Scrive per Exibart e altre riviste d’arte contemporanea come Op.Cit. Selezione della critica d'arte contemporanea; da ottobre 2016 collabora con ArtVerona nell’ambito del programma di visite guidate. Nel novembre 2016 fonda l’Associazione Culturale Urbs Picta, attiva nella promozione e organizzazione di eventi culturali al fine di favorire la conoscenza e la fruizione consapevole dell’arte contemporanea. Collabora con musei, gallerie, enti e manifestazioni per progetti di ricerca e di curatela.

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