Categorie: altrecittà

Fino al 24.I.2016 | AES+F
Allegoria Sacra | Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare

di - 14 Dicembre 2015
Nella geografia ultraterrena di Jacques Le Goff il Purgatorio è «il terzo luogo», un aldilà intermedio dalla permanenza variabile, che «aggiunge i morti al generale inquadramento della società». L’Allegoria sacra degli AES+F, vincitori del Premio Pascali, entra in relazione proprio con l’umanizzazione del mondo soprannaturale ed è l’opera centrale della mostra in corso nel museo di Polignano a Mare, in un sintetico percorso espositivo che comprende anche una sala dedicata a una serie di fotografie di piccole e medie dimensioni tratte dalle loro produzioni più note. La direttrice del Pascali, Rosalba Branà, Christian Caliandro e Antonio Geusa, (giuria e curatori della mostra) hanno riconosciuto a Tatiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgeny Svyatsky, e Vladimir Fridkes la capacità innovativa di una poetica «che vede la contaminazione dei linguaggi della fotografia, video e tecnologie digitali in grado di creare una metafora visiva iperrealistica e artificiale di forte impatto emozionale ».

L’Allegoria sacra è il Purgatorio, capitolo finale della trilogia, realizzata dagli AES+F tra il 2005 e il 2012, che comprende l’Inferno (Last Riot) e il Paradiso (Il banchetto di Trimalcione). In questo caso titolo e iconografia sono riferibili all’omonimo dipinto di Giovanni Bellini, quell’Allegoria Sacra degli Uffizi, croce e delizia degli iconologi, che l’hanno interpretata come immagine del Purgatorio, della Resurrezione, oppure Sacra Conversazione. Per gli AES+F è la metafora di un interregno contemporaneo in cui speranze e conflitti convivono nello spazio asettico e temperato di un aeroporto internazionale. “Che gran cosa il Purgatorio!”, verrebbe da pensare, citando Santa Caterina da Genova (1447- 1510), perché il luogo è bellissimo, si apre verso scenari tropicali ed è invaso da angeli-hostess in divisa, che ricordano 2001 Odissea nello Spazio. Il simbolo sacro diventa griffe, S. Sebastiano un languido modello in bermuda e S. Paolo un guerriero armato con gesto lento da samurai. E in questo mondo, dove estetica e dramma confliggono, si aspetta malinconicamente il giudizio di Dio, si assiste a una lotta tra angeli e demoni per la salvezza delle anime in un divenire che diventa via via più doloroso e politicamente scorretto.
In occasione della mostra degli AES+F il piano interrato del museo è stato riallestito con le opere del Premio Pascali, ripristinato nel 1997 dopo un’interruzione di circa un ventennio. L’anno scorso è stato assegnato a Fabrizio Plessi e nelle edizioni precedenti a Mat Collishaw (2013), Nathalie Djurberg (2012), Bertozzi e Casoni (2011), Jake & Dino’s Chapman (2010), Jan Fabre (2008), Adrian Paci (2007), Lida Abdul (2006), Studio Azzurro (2005), Marco Giusti (2003), Giovanni Albanese (2002), Achille Bonito Oliva (1997), artisti e autori in qualche modo attinenti a quello spirito pascaliano frequentemente richiamato nelle attività del museo.
Marinilde Giannandrea
mostra visitata il 19 settembre 2015
Dal 19 settembre 2015 al 24 gennaio 2016
AES+F Allegoria Sacra
Fondazione Museo Pino Pascali
Via Parco del Lauro 119, 70044 Polignano a Mare (BA)
Orari: da martedì a domenica, dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00
Info: www.museopinopascali.it

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