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Fino al 28.I.2018 | Fantasmi di Luce: Estetiche Visionarie da Michetti al presente | Museo Michetti (MUMI), Francavilla al mare

di - 23 Gennaio 2018
È stata inaugurata lo scorso 16 dicembre presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare, la mostra “Fantasmi Di Luce: Estetiche Visionarie Da Michetti Al Presente” a cura di Silvia Pegoraro, sotto il patrocinio del Comune di Francavilla al Mare, dell’Assessorato alla cultura e della Fondazione Premio Michetti presieduta dal Prof.Carlo Tatasciore.
L’esposizione, inaugurata nella Sala delle Tele del Museo Michetti (MuMi) e aperta fino al 28 gennaio 2018, ha visto snodarsi in un percorso che va dagli inizi del Novecento ad oggi una teoria di 62 opere di artisti giovani e meno giovani, tra cui Luca Farina, Marino Melarangelo, Lucia Simone, Adriano Nardi, Gigino Falconi, Giuseppe Fiducia, Giuseppe Modica, (sua l’opera in alto: Skyline-gasometro 2008 olio su tavola 90x90cm, Collezione Museo Michetti) inserita tra quelle dei grandi maestri come Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Giannetto Fieschi, Tommaso Cascella, Franco Angeli, Ugo Attardi, Francesco Paolo Michetti stesso, sotto la cifra stilistica dell’arte visionaria, da cui significativamente è stato tratto il tema dell’esposizione. La curatrice della mostra, Silvia Pegoraro ha spiegato che le estetiche visionarie sono ciò che accomuna Michetti agli artisti più giovani, la loro visionarietà si concepisce come un filtro soggettivo di profonda introspezione con cui rileggono il racconto di Michetti attraverso la visione. 
Fantasmi di Luce: Estetiche Visionarie da Michetti al presente
                         
Michetti si pone in questa mostra come punto di partenza e punto di riferimento, perché  l’artista abruzzese di cui ricorre questo anno il settantennale dalla morte è appunto colui in onore del quale è nato il Museo Michetti che ne ospita la Fondazione e che organizza il Premio a lui dedicato e questa esposizione. Silvia Pegoraro ha spiegato così le motivazioni per cui è partita nella scelta degli artisti cronologicamente da lui: Punto di partenza della esposizione sono le due enormi tele di Michetti “Le serpi” e “Gli storpi” conservate permanentemente presso il Museo Michetti e realizzate nel 1900, per l’Esposizione Universale di Parigi.  Le tele rappresentano benissimo quella che è la poetica di Michetti, l’Abruzzo mitico delle origini, antropologicamente caratterizzato attraverso le sue tradizioni, però allo stesso tempo sono opere di una modernità straordinaria che di fatto veramente aprono il ‘900».
Secondo Silvia Pegoraro, le opere di Michetti, pur non essendo confrontabili con le opere delle Avanguardie storiche sono di una straordinaria e criptica modernità: Michetti era un grande ammiratore delle tecnologie, tanto che è stato anche un grande fotografo che  apprezzava talmente la fotografia da costruire le sue opere pittoriche mediante essa. Le sue tele, i suoi dipinti, le sue costruzioni spaziali – pittoriche sono in realtà dei mosaici di scorci fotografici, con cui costruiva le sue visioni attraverso l’assemblage delle immagini. Questo lavoro ha creato spazi naturalistici che in realtà sono virtuali e assolutamente visionari, assolutamente fantastici: non a caso il termine “fotografia” dal greco si traduce come ” disegno di luce” con cui non si intende un puro riferimento oggettivo o una pura riproduzione meccanica del reale ma un lavoro attraverso la luce che in qualche modo trasforma gli oggetti in apparizioni, in fantasmi. Tutti questi artisti possono essere messi insieme sotto la cifra stilistica del “fantasma di luce”, dell’estetica visionaria, cioè della trasfigurazione visionaria della realtà.
Da più di un decennio l’arte rilegge il reale in modo iperrealistico attraverso il linguaggio multimediale e dimentica la sua aderenza alla vita, come diceva Annibale Carracci “Noi altri dipintori abbiamo da pensare con le mani” tema su cui tornava Heidegger quando parlava del gesto di pensare della mano che ci restituisce la realtà, così diversa invece, in un fantasma di luce che è velato di malinconia nel suo essere una visione pura dell’esistente. Il catalogo con testi di Carlo Tatasciore e Silvia Pegoraro è edito dalle Edizioni Orthotes.
Anna Di Corcia
Mostra visitata il 16 dicembre 2017
Dal 16 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018
Fantasmi di luce : Estetiche visionarie da Michetti al presente
Museo Michetti (MUMI),
Sala delle Tele, Piazza San Domenico 1,  Francavilla al Mare (CH)
Info: http://www.fondazionemichetti.it
@https://twitter.com/dianacanorica

Nasce ad Atri (Te), vive tra Roma dove ha insegnato per otto anni Italiano e latino nei Licei e Napoli dove è attualmente docente di Lettere, per due anni ha insegnato nella scuola primaria sperimentando l'insegnamento di discipline dell'area umanistico-linguistica e laboratori d'arte per i bambini. Laureata nel 2004 in Lettere moderne presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi su Arte e Liturgia nei documenti del Concilio Vaticano II approfondendone gli studi da Pio X a Giovanni Paolo II. Nel 2005 frequenta il Corso di perfezionamento in Arte per la Liturgia alla Fondazione Staurós Italiana Onlus diretta da Carlo Chenis, partecipando a Giovani Artisti di-segnano il Sacro II. Nel 2006 consegue abilitazione all’insegnamento di materie letterarie frequentando la S.I.C.S.I. presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. Nel 2007 si trasferisce a Roma dove nel 2008 consegue il Master di II livello in Beni Culturali Della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana dove approfondisce lo studio della Storia dell’arte moderna e dell’Iconografia con il Prof. Henrich Pfeiffer. Pubblicista dal 2004 su numerose riviste d’arte testate nazionali come Avvenire ed Exibart, saggista per alcuni artisti che segue costantemente nel loro percorso come Nikolaos Houtos, Sonny Insinna, Barbara Esposito, Luca Farina, Battista Marello, Francesca De Marinis. Dal 2006 è curatrice di mostre d’arte contemporanea istituzionali per Enti pubblici come il Comune di Ischia e Gallerie private. Ha collaborato durante il IV Convegno Internazionale Poetica & Cristianesimo tenutosi il 27e il 28 Aprile 2015 con Pontificia Università di Santa Croce di Roma, come relatore sul tema Scrivere per chi…scrivere perché… con l’intervento comunicazione su Bellezza da contemplare, bellezza da possedere.

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