Il contrasto non potrebbe essere più netto: si arriva nella piazzetta monopolitana che sa di mare e vento in una tiepida serata primaverile e c’è una banda di paese che suona musiche locali; in fondo alla piazza si apre la porta d’ingresso dello studio d’arte che ospita la personale di Marco Verrelli (Roma, 1961. Vive a Roma); si entra e, all’improvviso, si viene trasportati nel futuro.
Nella prima sala del piccolo spazio espositivo campeggia un grande olio che porta il titolo della mostra (o viceversa) ed è perfettamente esplicativo dell’idea espressa dall’artista: l’uomo è un “concetto” superato. Vi sono rappresentati, infatti, una serie di umanoidi in tuta arancione, intenti a far nulla, ripiegati in se stessi come se riflettessero su qualcosa di molto importante o sul nulla, non esprimendo la benché minima voglia di comunicare con qualcuno, neanche tra di loro.
Probabilmente sono gli abitanti di un pianeta dove gli edifici, che portano nomi quali “fortezza” o “maniero”, in realtà sono quanto di più lontano ci sia dall’immagine che questi nomi ci rimandano alla mente: palazzi che sanno di acciaio e vetro, freddi e chiusi, quasi blindati, apparentemente disabitati, come resti di un’epoca futura, come se un vento gelido vi fosse passato sopra a paralizzare la vita che, forse, vi transitava.
Ed ora rimangono solo queste forme pseudo-umane, che di umano hanno solo il nome, a volte epico, come quell’Icaro che volle sfidare i raggi del sole, e per contrasto ci fa ancora più male se pensiamo che forse l’uomo che era prima di diventare robot ha voluto andare troppo oltre le leggi della natura, che ora non c’è più, e oltre i propri limiti.
Nella seconda saletta si incontra anche la Rachel di “Guerre Stellari”, che forse cerca asilo su un improbabile pianeta rosso.
Chissà che paradiso sarà, ci verrebbe da chiedere all’artista che, sornione, distribuisce strette di mano e saluti e riceve i complimenti dal pubblico durante l’inaugurazione, riportandoci nella tranquillizzante dimensione della normalità. Sarà anche antiquato, ma il tocco umano a questo punto ci sembra molto rassicurante: benvenuti in paradiso!
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www.marcoverrelli.com
ilaria oliva
mostra visitata il 1 maggio 2004
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E INFATTI LO CONSIDERO IL MIO UNICO EREDE!!! IFIX TCEN TCEN!!!!!
in effetti l'artista è proprio un gran bel figone...