Categorie: altrecittà

Fino al 7.X.2018 | Matteo Nasini, Neolithic Sunshine | Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro

di - 24 Settembre 2018
L’uomo contemporaneo, specchio della propria evoluzione, guarda al futuro con la curiosità degli esploratori di nuove galassie e al passato con la malinconia di chi cerca ancora l’Età dell’oro. Ma il tempo non ha linearità e quanto possiamo dirci figli di chi ci ha preceduto?in che momento le nostre emozioni tornano ad essere visceralmente legate alla scoperta della realtà che ci circonda? Queste sono alcune delle riflessioni che scaturiscono dalla mostra di Matteo Nasini allestita al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro con la curatela di Marcello Smarrelli. La navata d’ingresso ci accoglie con un’invasione cromatica; una fitta serie di oggetti realizzati con coloratissimi fili di lana. Sembrano simulacri di colonne che, forse, in un altro tempo componevano un’architettura, ma ricordano anche enormi figure estruse fuori scala, o oggetti di design dal gusto anni settanta.
Una prospettiva lunga che corre tra i colori, guida l’occhio fino al grande arazzo di fondo (principio selvatico), perfetta scenografia teatrale che ci svela, mostrando il proprio retro, il complesso ricamo su cui si costruisce la descrizione di un paesaggio primordiale. Tra  vulcani in piena esplosione e vegetazione rigogliosa l’uomo è ancora assente e osserva il suo inizio rendendo ancora più potente la forza della natura primigenia. Siamo apparentemente proiettati in un passato ancestrale ma la chiave di lettura che collega ciò che è stato e ciò che è, la troviamo proprio percorrendo il fitto intrico di colonne: quasi abbandonata, come oggetto tra altri oggetti, si nasconde una ruota decorata. La prima invenzione dell’uomo diviene qui simbolo della tecnologia, costante sfida dell’umanità tutta, a rincorrere, interpretare e superare le leggi della natura.

Matteo Nasini, Neolithic Sunshine, vista dell’installazione, foto Michele Alberto Sereni

La coincidenza tra un tempo lontano e l’istante che viviamo ora diviene ancora più evocativa all’interno della Chiesa del Suffragio. Architettura religiosa che torna ad accogliere le vestigia di un altro spazio sacro: una tenda rituale piramidale in cui tutti siamo ammessi per fare esperienza della spiritualità del suono antico che pervade lo spazio. Si tratta di una composizione polifonica suonata con gli strumenti che troviamo al centro dell’ambiente dodecagonale; misteriosi oggetti dall’aspetto organico sono corna e ossa di antichi animali estinti. Forme che in natura non possiamo più ritrovare ma che l’ingegno umano ci restituisce tramite la stampante 3d applicata alle scansioni di fossili che l’artista stesso ha individuato nelle collezioni di musei naturali. Passato e presente si fondono tramite la sperimentazione tecnologico/scientifica, generando un cortocircuito cronologico che non è solamente mera nostalgia per un paradiso perduto, ma contemplazione per la perfezione di un tempo ciclico che, piegandosi sotto l’effetto di leggi fisiche, rende possibile la convivenza simultanea di molti momenti presenti.
Era contemporanea e neolitica per un attimo si sfiorano e reagiscono ai reciproci stimoli.
Alice Cerigioni
mostra visitata il 21 luglio 2018
Dal 21 luglio al 7 ottobre 2018
Matteo Nasini, Neolithic Sunshine
Centro Arti Visive Pescheria,
Corso XI Settembre 184, Pesaro
Orari: da martedì a domenica ore 16.30 – 19.30
Info: www.centroartivisivepescheria.it

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