Categorie: around

fino al 27.III.2005 | Une communauté de regards | Parigi, Fondazione Henri Cartier-Bresson

di - 4 Marzo 2005

Alberto Giacometti e Henri Cartier-Bresson si sono incontrati a Parigi negli anni ’30, frequentandosi regolarmente per un lungo periodo. Questa “giustificazione storica” potrebbe bastare da sola per sviluppare uno studio in parallelo dell’opera dei due artisti.
Tuttavia, non appena si accede alla prima sala della mostra organizzata presso la Fondation Henri Cartier-Bresson, si percepisce all’istante, prima ancora di comprenderne il disegno razionale, quell’indefinibile unità d’intenti, quella “communauté des regards” di cui parla Agnès Sire, direttrice della Fondazione.
Il dialogo tra lo scultore e il fotografo, cementato da un’amicizia che li porta ad incontrare le stesse persone e a vivere gli stessi luoghi, si sviluppa soprattutto sulla comune comprensione del fare artistico che vedeva nell’arte un “pretesto per fare arte”, come riassume felicemente Cartier-Bresson, o “un mezzo per vedere” come sostiene Giacometti. La ricerca dell’istante perfetto, mossa da quella visione interiore viva ed effimera (“l’apparizione, diceva Giacometti – di tanto in tanto mi sembra di poterla afferrare”), fonda la loro disciplina e quel “metodo” dell’instant décisif che frammenta il visibile in immagini ed oggetti meravigliosamente essenziali.
A partire da questi assiomi di base, l’esposizione sviluppa cinque temi principali: Gli anni surrealisti (1930) e L’istante decisivo al primo piano; Ritratti e autoritratti e Paris al secondo, mentre il terzo comprende gran parte dei ritratti fotografici che Cartier-Bresson ha dedicato a Giacometti.
Nel percorso proposto da Tobia Bezzola, direttore del Kunsthaus di Zurigo e curatore della mostra, l’intento più prettamente storico e quello estetico vanno di pari passo. Nella prima sala, il confronto nasce dalle corrispondenze tra il gioco severo di luci e ombre tipico delle fotografie dei viaggi di Cartier-Bresson degli anni trenta e le angolature rudi delle sculture in movimento di Giacometti. Come se “entrambi volessero credere alla promessa surrealista secondo la quale l’effimero si cattura sotto forma d’immagini interiori fugaci ma perfettamente compiute” (Bezzola).
Gli sguardi dei “personaggi in situazione” disegnati da Giacometti e quelli impregnati di “silenzio interiore” fotografati da Cartier-Bresson ritmano lo spazio della seconda sala, intimamente dissonanti eppur armonizzati dal dialogo che le differenti tecniche artistiche instaurano. Jean-Paul Sartre, Henri Matisse, Jean Genet, Igor Stravinsky sono alcune delle “vittime consenzienti” ritratte da entrambi gli artisti che figurano insieme ad alcuni sorprendenti immagini di Parigi tracciate a matita da Cartier-Bresson e stampate in litografie da Giacometti verso gli anni ‘70. A questo punto la “comunione di sguardi” è folgorante: stessa prospettiva, stesso tratto frammentato e nervoso che occupa lo spazio del foglio accerchiandolo, stesso “colpo d’occhio”.
Sono i ritratti del 1945 e 1946 dedicati da Cartier-Bresson all’amico scultore che concludono il percorso dell’esposizione. L’immagine emblematica di Giacometti sotto la pioggia, sintesi di quel rapporto vero e senza fronzoli che nutrì il loro quotidiano, sigla allora quella comune necessità di “veder sorgere qualcosa di sconosciuto ogni giorno nello stesso viso (…) il più grande dei viaggi attorno al mondo” (Giacometti).

emanuela genesio


Parigi, Fondazione Henri Cartier-Bresson – 2, impasse Lebouis (metrò Gaité o Edgar Quinte)
in coproduzione con la Kunsthaus di Zurigo
orari: mercoledì-domenica 13-18/ sabato 11-18.45/ mercoledì gratuito in notturno 18.30-20.30/
chiuso lunedì, martedì e giorni di festa
info: tel. 0033.1.56.80.27.03
fax. 0033.1.56.80.27.01
pauline.vermare@henricartierbresson.org
www.henricartierbresson.org


[exibart]



Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Riportare il cinema in città: l’esperimento di SottoTraccia a Benevento

Nato come festival di arte contemporanea, SottoTraccia presenta una rassegna che mette in dialogo cinema e videoarte e fa riflettere…

31 Dicembre 2025 15:20
  • Attualità

Quando la politica entra nei musei: un anno di fratture tra arte, potere e istituzioni

Musei, biennali e istituzioni culturali sempre più attraversati dalla politica: un’analisi degli eventi che, nel corso del 2025, hanno riportato…

31 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

10 dischi del 2025, da ascoltare sull’onda della rivoluzione musicale libanese

Il mondo è la grande casa della musica che accoglie tutti: dalla neopsichedelia al tarweedeh palestinese, tra afrobeat e rock-punk-avantgarde,…

31 Dicembre 2025 12:30
  • Arte contemporanea

In Ruanda ha aperto il primo museo d’arte contemporanea: è nato il GICA

Fondato da Kami Gahiga e Kaneza Schaal, il GICA inaugura a Kigali: nella capitale del Ruanda, un modello di istituzione…

31 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Nuovi direttori per 14 musei statali autonomi: annunciati i candidati nella shortlist

Il Ministero della Cultura ha reso noti i nomi dei candidati ammessi ai colloqui per la direzione di 14 musei…

31 Dicembre 2025 10:24
  • Musei

Come sarà il Suzhou MoCA, il nuovo polo per l’arte contemporanea in Cina

Ispirato ai giardini storici di Suzhou e alla tradizione cinese, il nuovo museo d’arte contemporanea firmato Bjarke Ingels Group fonde…

31 Dicembre 2025 9:36