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fino al 30.I.2011 | Richard Avedon | Palm Springs, Psam

di - 9 Dicembre 2010
Tra le copertine patinate di Vogue e Harper’s Bazaar, tra i nomi più illustri che hanno definito la
storia della fotografia, Richard Avedon
(New York, 1923 – San Antonio, 2004) trova una strada che non solo stravolge il
mondo della fotografia di moda, ma mette in discussione il concetto di
composizione e bellezza.

Avedon rielabora un vocabolario
linguistico innovativo ed esuberante che rompe i legami con la lunga tradizione
su cui, fino a quel momento, si era basata la fotografia, in particolare di moda.
Quando, infatti, nel 1944 inizia a lavorare per Harper’s Bazaar, Alexay Brodovitch, storico editore della celebre
rivista, nota immediatamente l’approccio inusuale del giovane fotografo.
Nonostante ciò, nei suoi scatti si intravedono i fotografi che Avedon ammira e
rispetta e con alcuni dei quali instaurerà più tardi nella sua carriera una
profonda amicizia. Munkacsi, Lartigue e Cartier-Bresson sono sicuramente i fotografi che inspirano Avedon
ad abbandonare gli effetti drammatici di pose statiche e composte, attraverso
l’uso di luci e ombre, ottenuti in studio.

Omaggiando i sopracitati
fotografi, inizia a portare le modelle per le strade di Parigi, incoraggiandole
a lasciarsi andare in movimenti liberatori, istintivi e infusi della loro
personalità. Con un’estetica superba, Avedon cattura il “momento decisivo”,
come spiega Bresson, in cui in una frazione di secondo il significato di un
evento e una precisa composizione di forme, donano allo scatto un sublime
momento espressivo.

In questa sezione, chiamata Fashion and Performance, della vasta collezione al Palm Spring
Museum of Art, fanno parte gli scatti più noti come Renée, “The New Look of Dior,” Place de la Concorde, Paris, August
1947, Twiggy, Hair by Ara Gallant, Paris, January 1968, Omage a Munkacsi,
e
ovviamente la celeberrima Dovima with
Elephants
(1955). Questo approccio sembra essere anticipato dai i suoi
primi scatti, nel 1946-47, per le strade italiane, nella sezione From the Street of Italy Dancer in Motion,
dedicata a personaggi casuali e artisti di strada, come Zazi a Roma, che mettono
in rilievo l’istinto a immortalare i soggetti in movimento o in relazione alla
scena che li circonda.

A seguire Famous Performers, una raccolta delle immagini più iconiche di
Avedon, che hanno definito il suo inconfondibile stile. Tra gli scatti più noti
ci sono quello di Marlene Dietrich, Katharine Hepburn e quello della laconica
Marilyn, immortalata inaspettatamente nella pausa durante uno shoot
fotografico. Inconsapevole dello scatto, Marilyn si rivela in un momento quasi
contemplativo, mostrando quell’attimo di verità, come se finalmente avesse
lasciato cadere una maschera con cui il pubblico l’ha sempre vista.


Per finire, in Writer and Western, vengono presentati
una serie di scatti che ritraggono le amicizie più durature, durante la sua
carriera, con scrittori e artisti come Truman Capote e similmente i ritratti in
larga scala, tipicamente composti su un fondo bianco e da un approccio
fotografico ruvido e a tratti violento, di Samuel Beckett, Igor Stravinsky ed
Ezra Pound, tra i più belli.

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Avedon
in Spazio Forma

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mostra visitata il 28 novembre
2010


dal 16 ottobre 2010 al 30
gennaio 2011

Richard Avedon – Fashion, Stage,
and Screen

a cura di Daniell Cornell Springs Art Museum

PSAM – Palm Spring
Art Museum

101 Museum Drive –
92262 Palm Springs

Orario: da martedì a
sabato ore 10-17; giovedì ore 12-20

Ingresso: intero $
12,50; ridotto $ 10,50

Info: tel. +1 7603224800; www.psmuseum.org

[exibart]

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