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fino all’ 11.V.2003 | Da Ingres a Bonnard – Collezione del Museo del Petit Palais | Barcellona, Centro Cultural Caixa de Catalunya

di - 25 Febbraio 2003

Quasi una piacevole lezione di storia dell’arte moderna è questa piccola mostra allestita nelle sale del piano nobile de La Pedrera di Gaudí; piccola, non tanto nei numeri, quanto piuttosto nel formato della maggior parte delle opere esposte, dal Ritratto di Jacques Almaric(1804) di Gros alla bellissima Marietta(1843) di Corot, da alcuni disegni acquarellati di Odilon Redon fino al Vieil Homme au bâton(1888) di Gaugin: tutte autorevoli testimonianze dei più significativi passaggi di maturazione della pittura francese dal Romanticismo al Simbolismo .
L’esposizione si apre con alcune tele di chiara impronta romantica di Boilly ed Ingres, in cui il ritratto di genere lascia presto il posto ad un’aspirazione di libertà individuale nei personaggi storici rappresentati: nonostante la sicura disposizione psicologica al sentimento, non si può non cogliere la persistenza di un certo gusto aneddotico nella messa in scena di queste opere dei primi due decenni del secolo XIX. La situazione cambia radicalmente con il realismo di Courbet, eccezionalmente presente con tele di grande formato tra cui il celebre Autoritratto con cane nero del 1842-44. Lo spostamento d’interesse da una rappresentazione di tipo aulico, aristocratico o alto borghese, alla scelta di soggetti quotidiani, e socialmente e politicamente impegnativi, apre la strada alle successive ricerche di Daumier e di Millet, la cui pittura dal tratto duro, lineare e rigoroso analizza con lucidità le contraddizioni della rivoluzione industriale e le condizioni reali di vita delle nuove classi popolari, operaie e contadine. Più squisitamente borghese è invece l’impressionismo di Monet e Renoir: tale è la scelta di una pittura che “fotografi” la società del tempo con piglio scientifico e con fiducia nelle possibilità di rappresentazione oggettiva della luce e dei contrasti di colore derivanti dalla variazione naturale di essa; così nei celebri paesaggi en-plein-air o nelle scene di vita mondana nei cafés o lungo i boulevards parigini. Parallelamente si va configurando in Francia un’opposta tendenza figurativa che attorno soprattutto alle personalità di Gaugin e di Sérusier raggruppa tutta una serie di artisti (Maillol, Bonnard, Valloton, anch’essi presenti in mostra con opere interessanti) impegnati in una pittura di forte suggestione evocativa, visionaria ed immaginifica, sciolta in un segno elementare, sintetico, ma prezioso, ed una pennellata piatta che predilige vaste campiture uniformi di colore. È ormai prossimo il passo alla asciuttezza lirica e formale dell’opera di Cézanne, il cui Trois baigneuses (1879-1882) probabilmente chiude un’epoca, ma indica la via però alle più ardite sperimentazioni, ancora di là da venire, della migliore avanguardia artistica europea.

davide lacagnina


Centro Cultural Caixa Catalunya
Paseig de Gracia, 92
08008 Barcelona
T. +34 93 484 59 00
F. +34 93 484 58 89
fcc@funcaixacat.com
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00. Ingresso gratuito


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