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SPAESAMENTO FRANCOFORTESE

di - 26 Luglio 2007

Correva l’anno 2005 e, per calli e campi, art addicted d’ogni risma si scoprivano a canticchiare: “This is so contemporary, contemporary, contemporary”. È pratica diffusa nei media di massa instillare motivetti nell’altrui materia cerebrale, una pratica che Vance Packard considerava parte della “persuasione occulta”. E in merito ne sa a sufficienza Tino Sehgal (Londra, 1976), che agli studi di coreografia ha affiancato quelli di economia politica. Tutti gli elementi del Padiglione tedesco di due anni or sono, riproposti in rassegne internazionali come Manifesta 4 -tenutasi nel 2002 proprio a Francoforte- e l’ultima Biennale berlinese, tornano nel nuovo spazio del Museum für Moderne Kunst. Dove stavolta il refrain è “Welcome to this situation”. Restano le movenze lente dei performer, il disorientamento nel quale è gettato lo spettatore (chi fa parte del gioco? Quale ruolo ha in generale, quale abbiamo personalmente?), finanche l’ansia di non sapere se e come si verrà coinvolti.
Sono sufficienti pochi passi, eventualmente di danza, per fare ingresso nell’edificio principale del museo. Dove, aggirandosi per la mostra Das Kapital. Blue Chips & Masterpieces -raccoglie opere della collezione permanente e altre provenienti dalla recente acquisizione della collezione di Rolf Ricke-, ci si scontrerà con alcune altre situazioni. Protagonista è Maurizio Cattelan (Padova, 1960), per una personale che, a rigore, non è tale: non ha uno spazio dedicato, è priva di data d’inizio e di fine. Insomma, l’ennesimo disorientamento, e almeno il secondo per il turista culturale in terra germanica. Muovendosi per la città, fra la torre di Foster e il Römerberg, ci si poteva già imbattere in manifesti sovraccarichi di riferimenti storici: la celeberrima aquila sullo sfondo dei colori tedeschi, Cattelan in cima, MMK fra coda e artigli. Le reminiscenze abbondano, dall’araldica più o meno recente al Deuteronomio, da Dante a Hegel. Nella prima sala, a far da contraltare alla scritta Germany is Connecticut di Jessica Diamond, pare che uno dei cavalli di Kounellis si sia imbizzarrito, sia stato scaraventato verso l’alto e contro il muro. Che ha inglobato il cranio equino. Procedendo con una certa cautela, s’incontreranno tre braccia che spuntano da una parete in cartongesso, un’Ave Maria di saluti romani in giacca e polsini inamidati; e un lungo tavolo senza qualità, se non quella di forare anch’esso il muro, stavolta perimetrale, del museo, e sporgersi all’esterno, lasciando alla capricciosa gestione degli elementi la torta che vi è poggiata.
Auguri per chi volesse proseguire, per coloro i quali avessero ancora quel briciolo di orientamento per spingersi in direzione del Meno, alla Schirn Kunsthalle, dove potranno sorbirsi ore di proiezioni sempre più unheimlich, in compagnia del maestro del grottesco, John Bock (Gribbohm, 1965). E infine concerdersi una pausa, passeggiando sul ponte che il Meno attraversa, magari sostando sull’isolotto che ospita il Portikus, dove fino a inizio luglio dialogavano Paulina Olowska e Bonnie Camplin. Alzando distrattamente lo sguardo, si scorgerà una figura pericolosamente ritta in cima a un albero, mentre invoca o avoca attenzione. Ancora Cattelan, ça va sans dire.








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marco enrico giacomelli
mostra visitate il 23 e 27 giugno 2007


fino al 26.VIII.2007
Tino Sehgal
Museum für Moderne Kunst (Project room)

fino a data da definirsi
Maurizio Cattelan
Museum für Moderne Kunst
Domstrasse 10 – 60311 Frankfurt am Main
Orario: martedì dalle 10 alle 17; mercoledì dalle 10 alle 20; da giovedì a domenica dalle 10 alle 17
Ingresso: intero € 6, ridotto € 3
Info: tel. +49 6921230447; www.mmk-frankfurt.de

fino al 23.IX.2007
John Bock – Filme
A cura di Esther Schilicht
Schirn Kunsthalle
Römerberg – 60311 Frankfurt am Main
Orario: martedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19; mercoledì e giovedì dalle 10 alle 22
Ingresso: intero € 5, ridotto € 3
Info: tel. +49 692998820; www.schirn-kunsthalle.de
Catalogo a cura di Esther Schilicht e Max Hollein, König, € 25 in mostra, € 32 in libreria


[exibart]

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