Arte per rileggere il territorio: una giornata di studi al Museo Castromediano di Lecce

di - 24 Maggio 2024

Slegata da quella funzione celebrativa che per decenni ne ha indirizzato le forme, la scultura permanente nello spazio pubblico persiste nelle città come dispositivo estetico e funzionale, ponendo nuovi interrogativi sulla sua opportunità. Sperimentando forme inedite, anti-monumentali e relazionali, in cui il processo spesso travalica l’oggetto, la scultura pubblica riflette il radicale ripensamento degli ultimi anni del rapporto tra arte e territorio, imponendo nuove modalità di progettazione e fruizione. Accoglienza, inclusione, politiche di genere, questioni ecologiche, transmedialità sono tematiche di interesse collettivo che chiamano direttamente in causa la produzione artistica specialmente quella destinata allo spazio urbano. Di questo si parlerà il 25 maggio, a partire dalle 10, al Museo Castromediano di Lecce, in occasione della Giornata di Studi Attraverso Territorio e Scultura, ideata e curata da Maria Giovanna Mancini, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari.

Galleria Il Canale, Venezia, esibizione Anti Procès 2, vernice del 14 luglio 1960. The Getty Research Institute, Fondo Allan Kaprow / Archivio Lebel

«Le città – spiega Mancini – appaiono essere il luogo più permeabile a politiche estrattiviste, trasformate dal turismo di massa e da finalità indirizzate alla brandizzazione urbana.  L’arte, che si inserisce nel tessuto sociale e con radicale differenza interroga le comunità, si costituisce, invece, come una reale alternativa e una concreta possibilità per ripensare gli spazi che vengono sempre più privatizzati. Persino quando adotta la forma del monumento, l’arte e i discorsi degli artisti possono creare comunità e costruire strappi, pause, temporalità diverse rispetto ai discorsi e alle policy urbane sempre più escludenti e offrire, invece, interrogativi inediti per vivere e pensare la propria città e il territorio con consapevolezza. In mattinata la riflessione affronterà esperienze e progetti legati alla forma monumentale, nel pomeriggio gli interventi verteranno tutti su pratiche che rifiutano criticamente la forma monumento per adottare la prospettiva eccentrica delle pratiche performative e radicali».

MuseMolti i rappresentanti istituzionali e gli operatori di settore invitati a intervenire. «Quello che più ci interessa di questo appuntamento – chiarisce Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce – è capire se i musei possono giocare un ruolo di mediazione tra le pratiche artistiche e il contesto urbano. Da un lato questo ha a che fare con il ruolo dei musei nella società contemporanea e dall’altro con l’esigenza di comprendere se e come l’arte ed in particolare la scultura può contribuire a ricostruire un rapporto di senso e di appartenenza con la comunità in un mondo afflitto da una progressiva perdita di significato. Una ricerca in cui il Castromediano si sente profondamente impegnato».

Dopo gli interventi istituzionali di Francesca Riccio, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lecce e Brindisi, di Paolo Ponzio, direttore Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari, di Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale Regione Puglia, e di Nicola Ciracì, presidente Accademia delle Belle Arti di Lecce, si procederà con le relazioni. Molti e qualificati i relatori invitati a discutere di buone pratiche e prospettive future: Francesco Ceraolo dell’Università del Salento; Roberto Pinto, curatore scientifico del progetto ArtLine; Paolo Mele, direttore artistico di Kora – Contemporary Arts center di Castrignano de’ Greci; Stefania Zuliani, direttrice della Fondazione Menna; Annalisa Sacchi dell’IUAV di Venezia; Emanuele Rinaldo Meschini dell’Università di Bologna.

Tra i relatori anche Fabio De Chirico, direttore Servizio II Arte Contemporanea e Fotografia – Direzione Generale Creatività Contemporanea, che precisa: «La realizzazione di opere o di interventi di arte nello spazio pubblico rappresenta una pratica ormai consolidata. L’arte alla portata di tutti i cittadini diviene un processo partecipato e coinvolge le comunità di riferimento. Rappresenta anche un’occasione imperdibile per avvicinare i pubblici all’arte ma è anche un’opportunità di formazione. La Direzione Generale Creatività Contemporanea da alcuni anni svolge un ruolo essenziale come istituzione di riferimento per gli aspetti connessi alla progettazione e committenza di opere per gli spazi di condivisione. La Puglia è certamente una delle regioni più interessanti per sperimentare inediti percorsi culturali e può essere un laboratorio significativo e costituire un modello pilota in tal senso. Nei progetti già avviati il MiC è a fianco delle amministrazioni locali e diviene un interlocutore di riferimento, anche per la creazione di reti e per l’attivazione di processi virtuosi. L’arte contemporanea è oggi un attrattore significativo irrinunciabile».

L’evento è patrocinato dalle Università di Bari e del Salento, dal Polo Biblio-museale di Lecce e dal Teatro Pubblico Pugliese.

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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