Artisti dal sud del mondo in una residenza a Venezia

di - 2 Agosto 2019

Sarà inaugurata a Venezia, il 3 agosto, negli spazi di Combo, una mostra collettiva nata dall’incontro di undici artisti provenienti da Bangladesh, Turchia/Germania e Italia, in seguito a una residenza artistica.

Dal 20 luglio al 3 agosto, gli artisti hanno partecipato alla prima edizione del Majhi International Art Residency Programme, organizzata dalla Durjoy Bangladesh Foundation in collaborazione con Lightbox. In questi giorni di residenza artistica a Venezia, gli artisti sono stati chiamati a riflettere su una domanda: In questi tempi incerti di crisi ed instabilità, la vita rende davvero l’arte più interessante? Il questito è ispirato al titolo della Biennale di Venezia di questo anno, curata da Ralph Rugoff, May You Live in Interesting Times.

Lo scopo del Majhi Programme è di dar vita a una piattaforma internazionale per promuovere scambi culturali tra l’oriente e l’occidente. Il programma è favorire la conoscenza e la cooperazione, per aprire un dialogo tra artisti provenienti da ogni angolo del mondo e, in particolare, quelli dell’area dell’Asia del Sud.

Il promotore di questa residenza per artisti è la fondazione privata Durjoy Bangladesh Foundation, nata nel 2018 per impulso di Durjoy Rahmann, mantenendo un focus speciale su artisti legati alla Diaspora, per attirare l’attenzione sul loro lavoro in Europa.

Kamruzzaman Shadhin, Installation shot of Greed. 17th Asian Art Biennale, 2016, Courtesy of the artist

Questi gli undici artisti partecipanti: Dhali Al Mamoon, Noor Ahmed Gelal, Dilara Begum Jolly, Uttam Kumar Karmaker, Rajaul Islam Lovelu e Kamruzzaman Shadhin dal Bangladesh, il turco/tedesco Umut Yasat e David Dalla Venezia, Cosima Montavoci, Andrea Morucchio e Chiara Tubia da Venezia. La mostra è a cura di Caterina Corni, in collaborazione con la catalogatrice e archivista Laura Ammann.

La mostra rimarrà  aperta al pubblico fino all’11 agosto 2019, nella stessa sede della residenza: Combo, Campo dei Gesuiti, Cannaregio 4878, Venezia.

In alto: Chiara Tubia, Like the bee gathering honey, 2017

@https://twitter.com/mt_cap

Curatrice indipendente specializzata in arte contemporanea indiana, giornalista e comunicatrice, grazie ad una lunga e assidua frequentazione, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere i migliori galleristi, artisti e curatori di questo Paese che posso considerare ormai una seconda casa.

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