Grimes vende un pezzo della propria anima per la sua prima mostra online

di - 8 Giugno 2020

“Selling Out” è il titolo della mostra online di Grimes, con la quale la cantante canadese e compagna di Elon Musk ha svelato ufficialmente il suo talento come artista visiva. La mostra è visitabile online sul sito della Maccarone Gallery e sulla nuova piattaforma digitale Galleryplatform.LA, un progetto della Gallery Association che si impegna a di dare visibilità a gallerie con base a Los Angels.

La passione di Grimes per l’arte visuale è ben nota. «Mi sono avvicinata all’arte dieci o dodici anni prima di toccare una tastiera», ha dichiarato Grimes a Bloomberg. «Mi sento prima di tutto un’artista, ho sempre considerato strano la gente mi conosca esclusivamente per la musica. Le stampe, i disegni, le fotografie e altre opere sono una continuazione e non un punto di partenza della mia musica », ha aggiunto la cantante.

Vi è una connessione estetica evidente tra i suoi video musicali, a partire da Genesis (2012). I suoi riferimenti stilistici sono variegati, dagli anime giapponesi agli artisti comici come Charles Burns e Daniel Clowes. Inoltre, Grimes ha creato le copertine di tutti i suoi album. Le sue illustrazioni sono poi già apparse in mostre in gallerie e musei, tra cui il Guggenheim di Bilbao.

Grimes, “WarNymph Prototype #1: Battle of the WarNymphs” (2020).

La retrospettiva intitolata “Selling Out”, oltre a includere disegni, stampe e fotografie, presenta anche lavori concettuali, tra cui un documento legale che dà diritto al suo acquirente di possedere una percentuale della sua anima. Un vero e proprio contratto per formalizzare l’idea che «Ogni volta che un’artista vende un pezzo della sua arte, parte dell’anima viene venduta con esso». Grimes dichiara che le sue intenzioni, prima dell’emergenza Covid-19, sarebbero state quelle di vendere un pezzo della sua anima a 10 milioni ma che, visti i tempi, ha deciso di venderla «Alla migliore offerta».

L’avatar Warnymph

La mostra online segna anche il debutto dell’avatar digitale di Grimes, Warnymph, scansionato dal proprio corpo e realizzato analizzando gli avatar dei canali social. Durante la promozione del quinto album in studio, Miss Antrhopocene, Grimes ha pensato come sarebbe stato se un avatar avesse potuto sostituire la sua presenza sul palco.

Grimes, “WarNymph Prototype #5: Pigly Thee Familiar” (2020)

Creato con il fratello, Warnymph possiede i propri profili Instagram e Twitter e Grimes ha intenzione di invecchiarlo, ucciderlo e rigenerarlo nel tempo. Le stampe dell’avatar vanno da 5mila dollari a 15mila dollari, a seconda delle dimensioni.

Il rapporto con il mercato dell’arte

Sino a oggi, Grimes non ha venduto le sue opere attraverso i canali tradizionali del mercato dell’arte. A eccezione di quando, 15 anni fa, l’hanno pagata 600 dollari per dipingere un murales sua parete della scuola Montessori a Vancouver: «All’epoca pensavo di aver vinto il jackpot».

La celebre gallerista Michele Maccarone, la quale ha fondato la Maccarone Gallery a Los Angels nel 2001 e che ha ospitato anche la prima mostra di Jim Carrey, dichiara che il prezzo è correlato ai costi di produzione: «Ho valutato il prezzo logicamente, considerando che l’artista in questione è emergente e non ha precedenti in termini di vendite». Le stampe in edizione limitata costano 500 dollari, i disegni a inchiostro dai 2mila ai 3mila dollari. Le opere non sono firmate ma viene fornito un certificato di autenticità.

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