Jackson Pollock nel suo Studio a East Hampton, New York. Photo: Hans Namuth. Courtesy of Pollock-Krasner House and Study Center
Nell’era phygital, ogni cosa può trovare una nuova forma, o meglio un proprio codice, precisamente un NFT Non-Fungible Token. Anche un pavimento. E se è quello dello storico studio di Jackson Pollock a East Hampton, New York, allora, non può che essere un’opera d’arte. In collaborazione con la piattaforma web Iconic, Jackson Pollock Studio ha presentato una nuova collezione di stampe in edizione limitata associate a un token NFT, basata proprio sul pavimento in masonite del Maestro dell’Espressionismo Astratto e del Dripping che, appunto, facendo gocciolare la vernice sulle tele rigorosamente dall’alto, abbandonando il tradizionale cavalletto e seguendo l’ispirazione del momento, spesso e volentieri oltrepassava i limiti del quadro. «Sul pavimento sono più a mio agio. Mi sento più vicino, più parte del quadro, perché così posso girarci intorno, lavorare dai quattro lati ed essere letteralmente nel quadro», è una delle frasi più famose del grande artista, scomparso tragicamente l’11 agosto 1956, in un incidente stradale.
Pollock si era trasferito nella casa a East Hampton negli ultimi mesi del 1945, dopo il matrimonio con l’artista Lee Krasner, grazie a un prestito della mercante d’arte Peggy Guggenheim. Pollock trasformò il fienile nel suo laboratorio e fu lì che perfezionò la tecnica destinata a cambiare la pittura contemporanea, con cui faceva colare il colore direttamente sulla tela. E dire che, nel 1953, quando Pollock, ormai all’apice del riconoscimento, aveva deciso di allontanarsi dal Dripping, il pavimento striato di vernice venne anche piastrellato. Un po’ come nel caso della drammatica eruzione del Vesuvio che distrusse le fiorenti città di Pompei ed Ercolano, con le dovute proporzioni, questa copertura è riuscita però a preservare i turbinii, le macchie e le pennellate che si riversavano dalle tele, come preziose testimonianze della sua attività artistica. Quando il pavimento fu nuovamente portato alla luce, solo nel 1987, furono ritrovati anche i suoi mozziconi di sigaretta, incrostati nella vernice.
«Jackson Pollock diceva che non c’erano limiti, solo bordi», spiega Helen A. Harrison, direttrice del Pollock-Krasner House and Study Center, ente che gestisce la casa museo e che sovrintende il Jackson Pollock Studio. «Il bordo della tela non lo limitava. È andato oltre il limite con la stessa energia che ha riversato nel lavoro, in modo che tu possa vedere una linea diretta tra qualcosa che è nel dipinto e ciò che è caduto sul pavimento dello studio».
Intitolata Beyond the Edge, la prima uscita della serie NFT offre quattro prospettive del pavimento dello studio, ciascuna recante segni identificativi e colori riferibili alle note opere di Pollock, come Number 3, 1950, Blue Poles: Number 11, 1952 e Convergence. Catturate in alta risoluzione, queste prospettive sono disponibili ciascuna in edizioni di 100 e all’acquisto i collezionisti ricevono sia un NFT che una stampa di qualità museale numerata a mano. Ciascuno di questi set è in vendita a un prezzo di 0,8 ETH o di 1500 dollari.
«Sfruttando il potere dell’arte digitale, la Jackson Pollock Studio Collection porta l’eredità di Pollock nel XXI secolo e offre a una nuova generazione di collezionisti l’opportunità di possedere un pezzo di storia dell’arte», spiegano dal Jackson Pollock Studio. La stessa Harrison è rimasta sbalordita dai dettagli catturati, che sono state ripresi con una macchina fotografica specializzata montata su un carrello. L’intelligenza artificiale è stata quindi utilizzata per unire le immagini.
La prima uscita sulla Blockchain di Pollock Studio conterrà anche un puzzle Web3 intitolato The Pollock Enigma: chi riuscirà a decodificarlo, potrà ottenere ulteriori stampe e NFT. Ad agosto, la collezione si espanderà per includere Ordinals, che comprenderà altri particolari del pavimento dello studio ma anche altre opere d’arte in edizione limitata create da artisti digitali contemporanei.
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