Steve McQueen, Occupied City, Rijksmuseum, Amsterdam, 2025 © Steve McQueen. Courtesy the artist, Thomas Dane Gallery and Marian Goodman Gallery
Fino al 25 gennaio 2026, il Rijksmuseum di Amsterdam accoglierà Occupied City, il monumentale film di Steve McQueen che, con le sue 34 ore di durata, diventerà parte integrante del paesaggio urbano e della memoria collettiva della città. Per 137 giorni, la facciata sud del museo affacciata sul Museumplein sarà trasformata in un enorme schermo cinematografico. Lì il film scorrerà senza interruzioni e senza sonoro, offrendo ai passanti un’esperienza sempre diversa, per un mosaico di immagini. Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2023, è la prima volta che l’opera viene proposta nella versione integrale originariante pensata dall’artista britannico, offrendo uno sguardo senza precedenti su oltre duemila luoghi della capitale olandese, sulle tracce dell’occupazione nazista e con uno spaccato sulla vita contemporanea.
All’interno dell’auditorium del museo, invece, il film sarà proiettato in giornate dedicate, con voce narrante e sottotitoli in olandese. La voce guida gli spettatori attraverso le storie di persecuzione, resistenza e collaborazione che hanno segnato la città tra il 1940 e il 1945. La base di questo racconto è il libro Atlas of an Occupied City. Amsterdam 1940–1945 della storica e filmmaker Bianca Stigter, moglie di McQueen, con cui l’artista ha sviluppato il progetto.
Girato tra il 2020 e il 2023 insieme al direttore della fotografia Lennert Hillege, Occupied City documenta Amsterdam durante gli anni della pandemia, delle manifestazioni per il clima e delle proteste Black Lives Matter. Le immagini attuali dialogano con la memoria dell’occupazione nazista, quando tre quarti della popolazione ebraica della città fu sterminata, insieme a rom, sinti e oppositori politici.
Nella sua visione, dietro la superficie dei canali e delle facciate seicentesche si stratificano più narrazioni: il Secolo d’oro, la guerra e il presente, in un intreccio che definisce l’identità della città. «Amsterdam mostra in superficie la bellezza del XVII secolo, ma la storia dell’occupazione è quasi invisibile, si coglie solo nei monumenti costruiti dopo. Con Occupied City si percepisce la portata schiacciante di ciò che è accaduto», ha osservato Stigter.
Nato a Londra nel 1969, già Leone d’Oro a Venezia nel 2011 e Premio Oscar nel 2014 con 12 Years a Slave, Steve McQueen ha alternato una carriera da cineasta, con film come Hunger, Shame, Widows e la serie Small Axe, e da artista visivo, con installazioni presentate nei più importanti musei del mondo. Con Occupied City, che ha debuttato in versione ridotta di quattro ore al cinema nel 2023, ha realizzato uno dei suoi progetti più radicale: un’opera totale che, grazie a questa installazione monumentale sulla facciata del museo più importante della città, trova la sua dimensione più appropriata.
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