Categorie: Arte moderna

L’Italia risorge? Pensiamolo, con i Macchiaioli

di - 13 Febbraio 2021

Se vivessero oggi di certo sarebbero nel pieno del lavoro, nel rappresentare un’Italia piegata dalla pandemia ma al tempo stesso viva, forte e comunque terrena. Stiamo parlando dei Macchiaioli: quel gruppo di artisti instancabili, pieni di emozioni e pulsioni vitali, che hanno caratterizzato l’Ottocento italiano riuscendo ad anticipare la libertà espressiva portata in seguito dalla Francia dagli impressionisti. A rievocarli oggi in tutto il loro valore, anche grazie a un accurato lavoro di ricerca, è la mostra di Padova, a Palazzo Zabarella, dal titolo: “I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge“, che aveva (coraggiosamente) inaugurato in piena seconda ondata di Covid-19, a ottobre 2020, salvo poi essere presto bloccata, come tutte le altre mostre italiane e gli altri luoghi di cultura. Ma ora è il momento di ripartire, sia pure a mezzo servizio, tornando ad accogliere il pubblico dal 2 febbraio – in seguito al passaggio del Veneto alla “zona gialla” – con l’obiettivo tornare presto a pieno regime, prorogando la scadenza da aprile a giugno.

Giuseppe Abbati, Dalla cantina di Diego Martelli, 1866 circa, Olio su tavola, cm. 38×29, Collezione privata

In un Paese messo a dura prova dalla pandemia, la cultura prova dunque a venire in soccorso e la mostra padovana risulta senz’altro uno degli appuntamenti più interessanti, proponendo un esplicito parallelismo, evidente già nel titolo, tra l’Italia di oggi è quella di allora. Tra luce, sole, nuvole, balconi fioriti, bucato steso ad asciugare, giovani donne che guardano assorte il paesaggio che si disegna fuori dalla finestra: nel loro modo di rappresentare ed esaltare la relazione umana in tutto il suo reale valore, in tutto il suo “eroismo”, si delineano le immagini di un’Italia datata Ottocento, ancora incompiuta, sotto il profilo socio-politico, ma iconicamente riconoscibile, segno concreto di un’identità precisa e amata. Immagini che, dal fondo del diciannovesimo secolo, ci vengono incontro oggi, a delineare un’Italia profondamente segnata dalla pandemia, stretta nella morsa del Covid-19: oggi come allora abbiamo davanti agli occhi la luce del sole, il bianco delle lenzuola, i balconi fioriti, quello a cui ci siamo aggrappati durante i giorni della quarantena, nel desiderio di sfuggire così alla paura e all’angoscia.

Silvestro Lega, Gli sposi novelli, 1866 circa, olio su tela, cm. 60×96, Collezione privata

L’Italia dei Macchiaioli, dunque, si sovrappone a quella del “dopo pandemia”, ancora più “affamata” di bellezza, di libertà, di impegno, di luce, di sole. Nel desiderio di ritrovare antiche radici dalle quali poter rifiorire.
Tanto amati e popolari, ma con molti segreti ancora da svelare, con storie e personalità da far scoprire, questi artirti si proiettano alla perfezione nella stagione culturale di questi giorni, orientata alla ripartenza dell’intero Paese. Oltre a proporsi di riaprire un capitolo importante della nostra storia artistica, qual è quella dei macchiaioli, servendosi di punti di vista inediti e di una ricerca scientifica rigorosa, attraverso fonti spesso trascurate. Grazie a una nutrita schiera di collezionisti e di mecenati che hanno circondato l’opera di maestri noti come Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, e altri meno noti, ma non meno significativi, come Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca.

Vincenzo Cabianca, Al sole, 1866, Olio su tela, cm. 75×90, Bologna, collezione privata

È un mondo suggestivo, immediato quello dei macchiaioli; la cui essenza racconta dei valori dell’uomo, dell’uomo eroico e instancabile, della sua forza e del suo coraggio, della sua voglia di ripartire giorno dopo giorno a dispetto di qualsiasi difficoltà. Pieno di sogni ed emozioni vitali, forte di un’anima potente e vera che da sempre contrasta la morte, anche l’uomo di oggi è un uomo “macchiaiolo”, che sa cogliere la vita in modo pieno, totale e profondamente eroico. Anche per questo la mostra di Palazzo Zabarella, appare ancora più piacevole e suggestiva. E in qualche modo, rassicurante.

@https://www.twitter.com/AleCrisantemi

Nato nel 1980, è appassionato di arte, con particolare propensione per quella figurativa, collabora con Exibart dal 2008. Nonostante la formazione self-taught nel campo dell'arte, si è affermato nel tempo come esperto di pittura, partecipando alla giuria di numerosi concorsi e collaborando come corrispondente di arte e cultura per varie testate. Tra i vari incarichi per Exibart, cura oggi la rubrica Case ad Arte dedicata alle dimore degli artisti in Italia e all'estero.

Condividi
Tag: Adriano Cecioni Giovanni Boldini Giovanni Fattori Macchiaioli Odoardo Borrani padova palazzo zabarella Raffaello Sernesi Silvestro Lega Telemaco Signorini Vincenzo Cabianca

Articoli recenti

  • Mostre

La forza dell’essenza, nelle opere di Sergio Fermariello allo Studio Trisorio, Napoli

La sede di Riviera di Chiaia dello Studio Trisorio, a Napoli, ospita una nuova mostra di Sergio Fermariello: in esposizione,…

15 Maggio 2024 14:52
  • Mostre

Ballarò tra volti, luoghi e storie: la mostra di Francesco Bellina e Antonio Marras

L’iconico quartiere Ballarò si trasforma in un set a cielo aperto, estremamente reale e in movimento: a Palermo, la mostra…

15 Maggio 2024 14:31
  • Arte contemporanea

A Milano, Casa degli Artisti intitola un atelier alla memoria dello scultore Hidetoshi Nagasawa

Casa degli Artisti celebra la sua stagione mitica ricordando Hidetoshi Nagasawa, che la occupò con il proprio atelier nel secondo…

15 Maggio 2024 13:28
  • Mostre

This is The End: a Monza, dieci artisti per riflettere sul nostro tempo

Negli spazi della Villa Reale di Monza, una mostra collettiva con le opere di dieci artisti, per riflettere sulle fratture…

15 Maggio 2024 10:54
  • Mostre

Maurizio Vetrugno apre la nuova stagione di Casa Gramsci, a Torino

L’egemonia culturale è come un esercizio alle sbarre parallele? La nuova stagione di Casa Gramsci riparte con la mostra personale…

15 Maggio 2024 9:30
  • Teatro

30 anni di Teatro dell’Argine, per una nuova idea di spettacolo: intervista a Micaela Casalboni

Scuole, centri accoglienza, carceri: il teatro che esce dai teatri per pensare, insieme alle comunità, lo spettacolo più bello del…

15 Maggio 2024 9:00