Per questo progetto lei è consulente di Performing Media, può spiegarci cosa significa?
Performing Media è progettazione di contenuti e strategie relazionali per i sistemi multipiattaforme in cui convergono diversi media: telefonia mobile, internet (magari con le nuove connessioni wi-fi) il broadcast radio-TV, e le tante altre modalità di comunicazione, compresa la stampa. Performing Media è progettazione di eventi spettacolari che mettano in relazione il territorio, dalle piazze ai musei ai mercati, con i diversi sistemi della comunicazione digitale integrati tra loro e connotati da regie performative che ne risolvano l’impatto sensoriale e cognitivo. Performing Media è strategia culturale concepita per attivare una formazione continua legata alle istanze relative alle nuove forme di cittadinanza digitale, inventando operazioni dove le tecnologie della comunicazione promuovano l’approccio ludico-creativo e fondamentalmente partecipativo.
Laundrettesoap è un progetto artistico che, attraverso incontri, dibattiti ed azioni teatrali, affronta una tematica sempre attuale: la ricerca di un lavoro. Com’è nato il progetto?
E’ nato all’interno del gruppo teatrale OzooNo e di alcuni geniali scrittori-drammaturghi che di fatto rappresentano, tutti insieme, un gran bel pool d’intelligenze teatrali fresche, ironiche e tenaci.
Conosco alcuni di loro da diversi anni e ci siamo incontrati per degli ottimi brainstorming, intensi e fugaci, in cui si cercava di sbrogliare il nodo arte-vita. Mi spiego: si voleva concepire un evento teatrale al di fuori delle retoriche del teatro e che potesse mimetizzarsi con la vita quotidiana e il pervasivo rumore dei media. Per giocarli una volta tanto questi media, portarli dentro la partitura drammaturgica come nuove costanti performative.
Tramite forum, e-mail ed sms è possibile interagire e partecipare in presa diretta allo sviluppo della soap. Come reagisce il pubblico?
Si, una volta tanto i sistemi di comunicazione non svolgono un ruolo meramente funzionale ma rilanciano il gioco teatrale…. I media si fanno così performativi…
Le azioni del “serial” teatrale giocano con la città e con i diversi media che ne attraversano l’etere (la radio in primo luogo, come la torinese RadioFlash, investita
Via e-mail e sul web Laundrette Soap gioca inoltre sull’ambiguità orchestrata tra la realtà (il contesto produttivo del “progetto speciale” per il teatro) e il suo “doppio” in cui trova luogo la vita immaginaria dei personaggi, un gruppo di ragazzi alla deriva per la ricerca di un lavoro possibile.
bio
Carlo Infante, consulente di Performing Media per Laundrettesoap, è docente di Scienze e Tecnologie dello Spettacolo all’Università di Lecce, di Arte e Cultura Digitale all’Istituto Europeo del Design di Torino, di Performing Media all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
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Laundrettesoap
La prima puntata di Laundrettesoap
Teatron.org, il sito di Carlo Infante
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