Categorie: Arti performative

Centrale Fies: dieci giorni per ampliare l’immaginario delle arti performative

di - 12 Luglio 2025

A Dro, in Trentino, Centrale Fies apre le porte al pubblico per dieci giorni consecutivi di programmazione ad ampio raggio. Dal 17 al 27 luglio 2025, saranno restituiti i vari progetti sviluppati nell’arco di un intero anno di lavoro al centro di ricerca sulle pratiche performative contemporanee, con una proposta che intreccia spettacoli, interventi live, mostre, workshop e lecture.

Undomesticated Ground: come resistere all’addomesticamento

Ad aprire il calendario è la mostra collettiva Undomesticated Ground (17 luglio – 20 settembre), terzo episodio di una trilogia ispirata al pensiero ecocritico di Stacy Alaimo. A cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, con la curatela esecutiva di Maria Chemello, il progetto riunisce opere di Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi, Elizabeth A. Povinelli, Théophile Peris, Marcos Kueh, Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird. L’opening, previsto per il 17 luglio, inaugura anche l’inizio della programmazione estiva di Centrale Fies e del weekend di LIVE WORKS SUMMIT.

Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi, Courtesy le artiste

La mostra prende le mosse dal saggio Undomesticated Ground (2000) in cui Alaimo decostruisce le visioni occidentali della natura come entità passiva e disponibile, sottoposta a estrazioni simboliche e materiali. In linea con questa prospettiva, Undomesticated Ground raccoglie pratiche artistiche che resistono all’addomesticamento teorico e materiale del vivente, affermando invece l’indisciplinatezza e la politicità della vita biologica, umana e non, come spazio disobbediente e fertile. Il progetto prosegue così il percorso avviato nel 2023 con una prima mostra dedicata alla “parola nuda” e nel 2024 con il concetto di “sé materiale”, restituendo una visione critica e stratificata del rapporto tra corpo, ambiente, linguaggio e potere.

Théophile Peris, Intertidal, Ph Hervé Beurel, Galerie Raymond Hains, Saint-Brieuc, 2024

A Centrale Fies, le arti visive incontrano sempre il performativo. La mostra è infatti accompagnata da un Live program che include la performance The city we imagine di Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi, che sarà presentata durante l’opening, il workshop di textile art green, red and black (19-20 luglio), un concerto di Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird, e un laboratorio sul wool waulking, antica lavorazione celtica della lana, condotto da Théophile Peris. Un programma che intreccia pratiche somatiche, materiali, sonore e collettive, espandendo la mostra in direzione esperienziale e partecipativa.

Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird, Courtesy Adam Christensen

LIVE WORKS SUMMIT: il programma

Dal 18 al 20 luglio il programma prosegue con LIVE WORKS SUMMIT, storica piattaforma di Centrale Fies che accoglie le performance finali dei progetti selezionati per il bando Live Works Free School of Performance. Tra gli ospiti di questa edizione: Deena Abdelwahed, Dengue Dengue Dengue e Caterina Barbieri & Space Afrika. Centrale Fies presenta inoltre il progetto selezionato per la quarta edizione della Agitu Ideo Gudeta Fellowship, quest’anno assegnata a Omar Gabriel, e realizzata in collaborazione con Palazzo Grassi – Pinault Collection e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Centrale Fies, Omar Gabriel, Ph Alessandro Sala, Agitu Fellow

Il programma si arricchisce poi di incontri con voci internazionali del pensiero critico come Fatima Ouassak, Elizabeth A. Povinelli e Emma Dabiri, proseguendo il 23 luglio con WITCHES / brand new self, un formato curatoriale transfemminista in collaborazione con Fandango Libri.

Dal 24 al 27 luglio chiude Radical Love, rassegna che ospita artisti e compagnie come Sotterraneo, Silvia Calderoni / Ilenia Caleo, CollettivO CineticO, Marco D’Agostin, Jacopo Jenna, DOM-, Giorgia Ohanesian Nardin, Genny Petrotta e GRANDI MAGAZZINI CRIMINALI. A Sotterraneo, nel ventennale della compagnia, è dedicata un’intera giornata.

Per il programma completo, potete cliccare qui.

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