Categorie: biennale 2009

biennale 2009_eventi collaterali | Robert Rauschenberg | Venezia, Guggenheim

di - 26 Giugno 2009
Un forte legame ha unito fin dall’inizio degli anni ‘60 Robert Rauschenberg (Port Arthur, 1925 – Captiva Island, 2008) alla città di Venezia e alla Fondazione Guggenheim. Nel 1961, il Guggenheim di New York espose infatti le sue opere in due mostre. Nel 1964, Rauschenberg vinse il Gran Premio della Pittura alla 32. Biennale di Venezia. Una speciale relazione, che è continuata e si è sviluppata nel tempo.
Non è un caso, perciò, che sia proprio la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia a ospitare la prima mostra museale postuma in onore del grande maestro americano. Del poderoso corpus di opere, in tutto 250 pezzi, che costituisce la serie dei Gluts, se ne trovano qui circa quaranta.
I primi Gluts risalgono al 1986. Dopo un viaggio in Texas, sconcertato dalla desolante visione della sua città natale, colpita da una gravissima recessione economica, Rauschenberg inizia a lavorare servendosi unicamente di rottami industriali. Il titolo di queste opere – in italiano traducibile con parole come ‘eccesso’, ‘saturazione’ – aiuta a comprendere come questi assemblaggi nascano da una presa di posizione critica nei confronti d’una crisi economica causata dalla sfrenata speculazione; una riflessione che, data la situazione mondiale odierna, risulta più che mai attuale.
La serie, poco nota al grande pubblico, abituato a pensare al lavoro di Rauschenberg solo in riferimento ai combine painting, si differenzia principalmente per l’esclusività dei materiali utilizzati. Nella celeberrima serie Rauschenberg assemblava, unitamente a colate di pittura, oggetti d’ogni tipo – anche animali imbalsamati, oltre a disegni, ritagli di giornale e fotografie -, che indistintamente andavano a formare la sostanza dell’opera d’arte. Nei Gluts, invece, oltre a escludere completamente gli interventi pittorici, liberi e sensuosi, che mantenevano in sé l’eredità dell’Action Painting, Rauschenberg si è limitato a impiegare solamente rottami: lamiere monocrome, superfici metalliche colorate, segnali informativi, insegne stradali, rivetti, reti, sedie di ferro…
L’entusiasmo e l’attrazione nei confronti di questi materiali di recupero hanno portato il lavoro dell’americano, in quest’ultima fatica, ad avvicinarsi a quello di un altro grande artista, John Chamberlain. Ma l’uso estetizzante che Chamberlain fa delle sue contorte carcasse di carrozzerie, alla ricerca di forme astratte, rimane lontano dalla poetica del texano.

Rauschenberg è interessato a mantenere l’integrità e la riconoscibilità della funzione originaria degli elementi di scarto, appartenenti a un mondo tecnologico e industriale a cui sa mescolare la simulazione del grande e libero disordine esistenziale. Anche se sfruttati nel loro potenziale estetico, attraverso accostamenti arditi, i suoi ferrivecchi vogliono pur sempre mantenere in sé le tracce del tempo. E la storia di chi li ha vissuti.

articoli correlati
Rauschenberg da In Arco a Torino

alessio cardin
mostra visitata il 5 giugno 2009


dal 29 maggio al 20 settembre 2009
Robert Rauschenberg – Gluts
a cura di Susan Davidson e David White
Collezione Peggy Guggenheim – Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701 (zona Accademia) – 30123 Venezia
Orario: da mercoledì a lunedì ore 10-18
Ingresso: intero € 12; ridotti € 10/7
Catalogo Guggenheim Museum Publications
Info: tel. +39 0412405411; fax +39 0415206885; info@guggenheim-venice.it; www.guggenheim-venice.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Capodanno in laVoratorio in provincia di Brescia con ARTOUR-O il MUST e Il Terzo Occhio

È in programma per il 31 dicembre, a Poncarale, l’inaugurazione del magnifico incontro tra il laboratorio di Giuliana Geronazzo e Giacomo…

29 Dicembre 2025 0:02
  • Arte antica

Il giovane Michelangelo a Bologna: un capitolo da rileggere

A 550 anni dalla nascita di Michelangelo, Palazzo Fava-Genius Bononiae ospita un percorso sul rapporto tra il maestro del Rinascimento…

28 Dicembre 2025 18:00
  • Mercato

Le tre Hermès iconiche passate all’asta nel 2025

Da Parigi ad Abu Dhabi, le borse appartenute alla cantante e attrice Jane Birkin hanno segnato le salesroom nell'anno che…

28 Dicembre 2025 16:53
  • Moda

Non solo luxury: i momenti più significativi della moda 2025

Dalla sfilata in metropolitana alla mostra-testamento di Armani, nel 2025 la moda si è più volte intrecciata con l'arte, senza…

28 Dicembre 2025 16:00
  • Personaggi

È morta a 91 anni Brigitte Bardot, diva indomabile e icona senza tempo

Attrice, icona mediatica e attivista, ha attraversato oltre mezzo secolo di storia del cinema e della cultura visiva europea

28 Dicembre 2025 13:29
  • Fotografia

Other Identity #185, altre forme di identità culturali e pubbliche: Kris Curtiz De Meester

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…

28 Dicembre 2025 10:30