Categorie: blabla arte

E se tu credi che davvero…

di - 15 Febbraio 2017

Da qualche parte qualche e giorno fa avevo scritto che a
Roma stanno succedendo belle cose, ed oggi non posso che ridabire di  nuovo questa affermazione. Sarà forse
grazie alle giornate di sole, al tiepido caldo che cominciamo a sentire nelle
ossa, sarà che ci sembra di percepire la salsedine tra i capelli, insomma, sarà
per tanti motivi, molti dei quali effimeri lo so, ma Roma sembra avere preso
una direzione giusta. Stasera per esempio c’è un evento che aspetto da qualche
settimana, perché sono molto curiosa di vedere Campo Grossi Maglioni alle prese
con uno spazio strutturato come quello di Albumarte, no profit che sta
diventando una realtà sempre più interessante e capace di svolgere lo sguardo
in diversi campi senza mai perdere leggerezza e competenza. Sono curiosa di
vedere all’azione questo duo che lavora assieme da dieci anni, sono curiosa di
capire come hanno rielaborato alcuni loro progetti. L’idea base di tutti gli
eventi è l’idea di opera come dispositivo cioè come modalità per innescare
relazioni inter relazioni e collaborazioni tra le artiste stesse ma anche con
il pubblico. Il duo concentra da sempre la sua attenzione verso studi di
antropologia, non dimenticando mai l’importanza del ruolo del teatro, ma anche
gli studi di genere, la fantascienza.

Lo spazio tutto
sarà completamente stravolto con oggetti, con spazi al buio, con sistemi
insomma che coinvolgeranno fisicamente i fruitori. E questo stesso spazio, che
stasera vedremo allestito in un modo, si combinerà in una maniera totalmente
diversa durante i successivi appuntamenti che si terranno il 4 marzo poi l’8
aprile ed infine il 16 marzo.

Non so, magari mi sbaglio, ma questa è l’arte che mi piace,
quella che mi coinvolge dal punto di vista fisico, che rende protagonisti tutti
i sensi, che scuote i miei neuroni, che invita la parte silente del mio
cervello a collaborare con la parte più in movimento.

Appuntamento dunque stasera ore 19.30 presso Albumarte, Via
Flaminia 122 con la performance realizzata dal gruppo ACCHIAPPASHPIRT

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