Entrando negli spazi della galleria la prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad una serie di interventi site-specific. Le quattro grandi tele di Francesco Spampinato, alla seconda mostra personale alla Marabini, simulano mosse concrezioni architettoniche, aperture pulsanti, arditi sottinsù di memoria barocca che sembrano spalancarsi, quasi per magia, ad una caleidoscopica esplosione di forme, energia e bagliori colorati. A cui si sussegue la tentazione di alzare lo sguardo verso il soffitto per capire se si tratta realmente di un omaggio agli ambienti suggestivi e anomali della galleria.
Da questi vibranti passaggi affiorano sommovimenti spaziali, abissi della fantasia, incastri e inferenze tra campiture di colori scioccanti, acidi e iper-saturi stesi à plat, che enfatizzano i valori di una realtà, quella dell’artista, psichedelica ed esagerata. Spampinato propone una modalità pittorica molto singolare, affatto concorrenziale alle immagini mediali e tecnologiche del video o della fotografia, in una versione delirante che trae i suoi contenuti dai contesti vitali della grafica, della pubblicità, dei fumetti manga, dalla cultura “bassa” e massificata come da quella “alta”. Ripescando nella storia dell’arte i suoi referenti, senza escludere, all’interno di questo mixaggio, una certa valenza concettuale, l’attenzione al packaging e ad un impatto visivo che ‘aggredisce’ sia sul piano coloristico che formale.
Effetti di dilatazione e contrazione generano spirali profonde che risucchiano come in un vortice forme inusitate e incomprensibili: dischi e orbite volanti, allungamenti vegetali, peduncoli vibratili e geometrie lubriche si traducono in puri addensamenti spaziali e costituiscono, in questa lievitante composizione, le unità minime del vocabolario segnico e cromatico dell’artista.
articoli correlati
Pentotal –Fuori la verità
Vitamin Arte contemporanea, Torino
elvira vannini
mostra visitata il 4 dicembre 2003
La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…
Visualizza commenti
a vederli in video sono belli...bravo spampi!