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fino al 22.II.2009 | Marcello Maloberti | Bologna, Museo Civico Archeologico

di - 3 Febbraio 2009
Rientra nel progetto di promozione dell’arte contemporanea messo in atto dal Comune di Bologna insieme ad Arte Fiera – che vedrà per un mese i luoghi tradizionali dell’arte e della cultura cittadina trasformarsi in spazi dedicati alle ultime tendenze della scena artistica – l’installazione ideata da Marcello Maloberti (Codogno, Lodi, 1966; vive a Milano) per lo storico sito del Museo Civico Archeologico.
Presentata dalla Galleria Raffaella Cortese di Milano, che da anni ha in scuderia l’artista lombardo, e allestita come punto d’arrivo di una passeggiata rettilinea che, inforcando diverse sale immacolate, giunge al fulcro espressivo, l’opera si pone prima di tutto come incontenibile in un’unica definizione.
Se la dimensione performativa è una costante nella sua poetica, anche in quest’occasione Maloberti non si lascia sfuggire le possibilità “body-artistiche” del mezzo video e, attraverso di esso, crea uno scoppiettante happening, in cui la presenza umana è fortissima proprio nella sua parzialità. Su un tappeto di piccole micce esplosive, l’inquadratura sui soli piedi – che non possono fare a meno di staccarsi in continuazione da terra per evitare le fastidiose deflagrazioni – si ripete all’infinito, minime varianti di una situazione replicata in continuazione, che sembra non aver scopo né meta.

Il tempo inesauribile dell’evento che si ripete nella sua ciclicità, come il rumore insistente e continuo degli scoppi, crea quella dovuta tensione nella fruizione dell’opera e apre l’ingegno dello spettatore a tutte le possibili interpretazioni, dal rimando alla tragicità delle recenti cronache belliche a insidiose metafore esistenziali.
La lettura rimane comunque e volutamente vaga, poiché tutto quello che può prestarsi a una possibilità di significazione viene come smentito e ripulito dall’inquietudine emotiva nel secondo elemento portante dell’installazione. Il vecchio motorino, che costituisce il referente principale del titolo dell’opera, con il conseguente rimando all’immaginario giovanile, porta legato alla sua struttura fatiscente l’attrezzatura audio e video per la proiezione, come fosse un impianto tecnologico improvvisato da un proprietario che ha deciso di potenziare il suo misero mezzo di trasporto.

Il crepitio insistente delle micce si trasforma così nel rumore del vecchio ciclomotore che non vuole decidersi a partire, in un corto circuito tra oggetto reale e avvenimento video. In questo gioco di intercambiabilità fra apparenza parziale e realtà plausibile, ciò che rimane è la vena ironica e sottilmente dissacrante che si trova dietro ogni paradosso.

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dal 23 gennaio 2009 al 22 febbraio 2009
Marcello Maloberti – Ti prendo e ti porto via
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio, 2 – 40124 Bologna
Orario: da martedì a venerdì ore 9-15; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0512757211; fax +39 051266516; mca@comune.bologna.it; www.comune.bologna.it/museoarcheologico/

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