Categorie: bologna

Fino al 22.IV.2019 | Thomas Struth, Nature and Politics | MAST, Bologna

di - 11 Aprile 2019
Nella Classe di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf, Hilla e Bernd Becher diedero vita alla “Scuola di Dusseldorf”, una enclave di allievi fotografi, Candida Hofer, tra gli altri, Thomas Ruff, Thomas Struth… La tecnica consisteva nell’uso del banco ottico a grande formato, sempre usato dai Becher e tale da avere una qualità che consentisse di poter ingrandire notevolmente le immagini: una relazione col visibile, una resa ottica, di un linguaggio fotografico divenuto poi modello di riferimento di tanti altri fotografi, fino a incarnare una moda che s’impone nella sociologia dello sguardo contemporaneo.
Thomas Struth, dicevo, il fotografo cui MAST dedica una mostra dalle limpide, chirurgiche, vastissime icone, che irradiano luoghi della ricerca scientifica e dell’intelligenza artificiale, illuminati da luci totali e definitive, messa al bando programmaticamente la sia pur minima ombra. Luoghi inaccessibili e secretati, connotati da macchine la cui funzione è sconosciuta alla maggior parte di chi guarda. Tre considerazioni innanzi a tutto, e al cospetto di tanto gigantismo, la cui origine, in verità, è da ricercarsi nella superdimensione della comunicazione pubblicitaria dell’America, e nella sua pittura, che nell’Ottocento produceva quadri di paesaggio enormi. E sarà utile anche rammentare i primi fotografi americani della seconda metà dell’Ottocento, che andavano alla scoperta del paesaggio e costruivano macchine fotografiche a lastra di vetro del formato di 1×1,30m; una meccanica produttrice d’immagini a contatto in bianco nero di una bellezza, e di una precisione del dettaglio. incredibili: O’ Sullivan, Jackson, Gardner…
Thomas Struth – Nature & Politics – MAST Bologna
Del resto, in sintonia con tutto ciò, ricordo che un fotografo come Massimo Vitali, dedito alla vastità, sostiene di rifarsi alle tele di grande dimensione della tradizione pittorica italiana, e di non amare le ombre, tanto da fotografare in Estate il suo soggetto preferito, le spiagge, in ora zenitale. Tornando a Struth e alla mostra MAST, si tratta, quasi inutile dirlo, di fotografie digitali, spazzato via il banco ottico con lastra e pellicola, sostituite dai grandi sensori di più di 100 megapixel. Ora, chiediamoci cosa veda, il visitatore, in queste immagini di Struth. Tutto. Chi guarda è una sorta di soggetto passivo, che vive in contemporanea un’aggiunta e una sottrazione, nulla resta all’immaginazione sul versante visivo, ma tutto è nitido, stagliato, ben leggibile, e forse la fotografia farà scoprire perfino al fotografo qualcosa che durante lo scatto egli stesso non aveva notato. Nella perfetta coincidenza di soggetto e linguaggio della sua rappresentazione, se la scienza richiede l’analisi razionale del reale, la fotografia che ritrae i luoghi della ricerca scientifica è analitica e razionale. Un versante opposto a quello di un altro Maestro della visione come Luigi Ghirri, che, al contrario, usava il medio formato e mai il banco ottico, perché “fornisce troppi dettagli”. E’ chi guarda, sosteneva Ghirri, a dover completare l’immagine, dato che “quello che non si vede è più importante di quello che si vede”. Una posizione vicina a quella di Andrè Bazin: “il reale di un’immagine cinematografica è ciò che è fuori campo” (amorosamente citato da Alain Badiou, in Alla ricerca del reale perduto). Certo, del lavoro di Struth, e parafrasando Ghirri, si potrebbe anche dire che ciò che non si sa (la funzione delle macchine fotografate) è più importante di quello che si vede.
Eleonora Frattarolo
mostra visitata il 2 febbraio
Dal 2 febbraio al 22 aprile 2019
Thomas Struth, Nature and Politics
MAST via Speranza 42, Bologna
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19
Info: www.mast.org

Docente di Storia del Disegno e di Beni Culturali e Ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove dal 2001 è Curatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe antichi e contemporanei. Dal 2012 al 2016 direttore artistico della Casa Studio Museo Giorgio Morandi in Grizzana Morandi. La sua ricerca analizza le radici antiche dell’arte attuale e le molteplici relazioni tra arte, paesaggio, ambiente.

Articoli recenti

  • Libri ed editoria

Più libri più liberi 2025: la necessità del libro nel dibattito culturale contemporaneo

Fino all'8 dicembre Roma Convention Center – La Nuvola ospita l'edizione 2025 di "Più libri più liberi", la fiera nazionale…

5 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Otto mostre site specific per il 2026 – 2027 di Pirelli HangarBicocca: i protagonisti

Da Benni Bosetto a Rirkrit Tiravanija, passando per un omaggio a Luciano Fabro: annunciate le mostre che animeranno gli spazi…

4 Dicembre 2025 18:43
  • Progetti e iniziative

Biscardo for Arts: arte e cultura vinicola per scoprire i luoghi storici di Verona

Un viaggio in quattro cortometraggi per raccontare quattro luoghi storici di Verona attraverso la calligrafia, la scultura, la musica e…

4 Dicembre 2025 17:37
  • Fotografia

Fotografia come veicolo di consapevolezza sociale. Walter Rosenblum raccontato dalle sue figlie

In occasione della mostra al Centro Culturale di Milano, abbiamo incontrato Nina e Lisa Rosenblum, figlie del celebre fotografo americano…

4 Dicembre 2025 17:00
  • Teatro

Dracula, il sogno di un corpo immortale nella pièce di Sinisi e De Rosa

Andrea De Rosa porta in scena il Dracula nella scrittura di Fabrizio Sinisi: il Teatro Astra di Torino si tinge…

4 Dicembre 2025 14:34
  • Arte contemporanea

Le molte vite di Marina Abramovic in mostra a Vienna: intervista alla curatrice

Intervista a Bettina M. Busse, curatrice della prima grande retrospettiva austriaca dedicata a Marina Abramovic: in mostra all'Albertina Museum, le…

4 Dicembre 2025 13:06