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fino al 29.IX.2002 | Africa Nera – Arte e cultura | Bologna, Museo Civico Archeologico

di - 30 Agosto 2002

Le maschere di legno utilizzate dagli africani in guerra simbolo di forza e potenza, quelle statue rappresentanti altissimi uomini sottili che in tutto assomigliano alle sculture di Giacometti meno che nel materiale, sono oggi divenute di grandissima moda e per questo presenti in tutte le case ‘bene’ d’Italia e del mondo.
Ma le opere d’arte e i manufatti africani hanno avuto in occidente uno strano destino, sono state considerate per secoli opera del demonio, reperti naturalistici, curiosità etniche e poi, solo in tempi recenti, veri e propri capolavori. L’arte africana tradizionale, per una serie di ragioni storico-culturali, viene identificata prevalentemente con la scultura dell’Africa Nera, cioè di quella parte del continente a sud del Sahara abitata fino ad alcuni decenni fa da popoli privi di scrittura. Secondo un luogo comune duro a morire, quando si parla di arte africana si pensa ad un’arte primitiva. Questa connotazione negativa va respinta senza esitazione, retaggio di una cultura evoluzionista che, per motivi non del tutto neutrali, pone gli elaborati ‘bianchi’, artistici e non, ad un livello superiore rispetto a quelli, ‘neri’.
Nonostante gli oggetti africani fossero guardati con occhi ‘europei’ e carichi di pregiudizi, tale atteggiamento non impedì da parte di qualcuno il riconoscimento di una grande abilità degli artisti neri. Il re del Portogallo per esempio in occasione del suo matrimonio con la figlia del re di Spagna, inviò in dono al suocero quattro trombe in avorio commissionate agli artisti della Sierra Leone.
Il primissimo arrivo di opere d’arte africane in Europa è del 1470 ed ha per oggetto una spada ed alcune statuette di legno acquistate da Carlo il Temerario da un soldato portoghese. Da allora i prodotti di un’arte che destava curiosità enorme entrano a far parte delle collezioni e delle camere delle meraviglie di chiunque potesse permetterselo. Gli artigiani africani venivano incaricati di creare opere in avorio riservate al mercato europeo, saliere, forchette, impugnature di coltelli nelle quali l’iconografia africana viene combinata con elementi di matrice europea.
L’esposizione che, fino al 29 settembre, resterà aperta al Museo Archeologico di Bologna ha taglio e contenuti assolutamente originali, presenta, infatti, una straordinaria raccolta di sculture africane dei territori sub-sahariani della Collezione Bassani, grande studioso dell’arte di questo continente e curatore della mostra. Il percorso espositivo parte da 83 opere in legno realizzate dagli artisti dei più importanti gruppi etnici della regione che va dall’Africa Occidentale all’Angola, la cosiddetta Africa Nera, e prosegue affrontando un tema affascinante e poco indagato che permette di far luce sulle influenze che l’arte africana ha avuto sull’arte e sull’artigianato nell’Europa del XV secolo e, viceversa, quanto le esigenze della clientela europea abbiano inciso su alcune espressioni dell’arte e dell’artigianato dell’Africa Nera.

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3.iperbole.bologna.it/mca/africa/isecon.htm

chiara pilati
mostra vista il 26 agosto


’Africa Nera. Arte e Cultura’
Bologna, Museo Civico Archeologico;
Ingresso: 6 Euro, ridotti 4 Euro, gratuito sino ai 6 anni;
Orari: mar_dom 9-18,30 051.235204;
Catalogo Artificio Skira;
Info: ArteAfricaNera@comune.bologna.it


[exibart]

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