A rinverdire i fasti di un surrealismo storico mai estinto, la preziosa antologica dedicata alla coppia Jan Švankmayer – Eva Švankmajerová mostra una consorteria d’oggetti che molto ha in comune con le celeberrime Expositions degli anni Trenta. La concezione del mundus est fabula, il violento humour noir e l’erotismo, la mistificazione e la bellezza convulsiva del cadavre esquis sono infatti le istanze di cui l’opera dei due artisti è pervasa. In particolare, le grottesche seduzioni dell’ars combinatoria, assieme alla crudeltà feticista del Teatro nero di Praga, si palesano nelle proposte di Jan Švankmayer, stimato cineasta che nel caso estrapola taluni oggetti di scena per decretarne in arte una perversa e parodica apologia.
Con tali presupposti, nei labirinti di Palazzo Pigorini e sotto le volte della sconsacrata
Nel contesto va distinto il particolare modo di Eva Švankmajerová, (anche scenografa e costumista nell’opera cinematografica del compagno), la quale esprime in pittura un diario infantile e affollato di rebus districabili
patrizia silingardi
mostra vista il 30 ottobre 2003
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