Categorie: bologna

fino al 6.XI.2007 | Maria Elisabetta Novello | Bologna, NT Art Gallery

di - 12 Ottobre 2007
“Cenere come il testimone del passare, come instabilità e con-fusione del tempo”, dichiara l’artista. Quel che resta delle cose bruciate, tornate anch’esse profeticamente cenere, è la natura residuale della storia personale, la traccia di un trapasso. L’opera di Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974) racconta la formazione di una coscienza e la presa di possesso del passato, ancora tutto in progress e rallentato nel suo passaggio. Il gesto artistico ricerca il profilo essenziale del ricordo nella ricostruzione di uno spazio vivo e di un’intimità domestica e antica. Dove la temporalità è confusa, il pro-getto, l’affacciarsi al futuro, è retrospettivo, l’oscillazione tra una languida attesa e una dolce malinconia. L’universo evocato da Novello è pervaso di una delicata Einfühlung, fatta di corrispondenze e associazioni che imbrigliano i lavori della personale bolognese.
La riflessione dell’artista ingloba il soggetto nell’opera invece che rappresentarlo. 11.687 grammi circa, un arazzo realizzato montando bustine trasparenti ripiene di cenere su supporti di plexiglas, è un grande sistema coerente, segnato dalla modularità e dallo stile compositivo dei mosaici. La forma che emerge dal piano prospettico è un’interruzione narrativa giocata all’interno di una cromia sottile, che smentisce l’atonalità del grigio. Mentre l’esprit geometrico dimentica ogni nozione formale, imparando a fare dell’intimità. Centrini evanescenti, realizzati depositando la cenere su lastre di plexiglas sospese sulle pareti bianche, proiettano la loro ombra e aprono le porte alla rêverie. I motivi della serie Di-segni sono tracce di non, presenze accoppiate ad assenze umbratili, che evolvono la scrittura astrattiva della memoria.

Sempre nell’atto di comporre un reliquiario mnemonico, Novello racchiude in minuscole teche circolari un campionario di precise geometrie reticolari, mandala cinerei protetti nella preziosità della loro impermanenza. L’artista rinchiude nell’asettico un materico simbolicamente “compromesso”, difendendolo da contaminazioni. Al piano interrato della galleria, una video-installazione composita. La sintesi -forse, l’inizio- del lavoro di Novello: un subwoofer cilindrico, otturato dalla cenere, lancia rumori sordi, simili a scosse telluriche. La cenere si alza e inizia a fluttuare in spirali, completamente posseduta dalla vibrazione dal suono, mentre una telecamera riprende e proietta. Attraverso la “cenere in libertà”, l’artista si misura con difficoltà e la delicatezza di ricreare la magia del semplice.

All’origine di tutti i lavori, un’intelligenza progettuale e pratica femminile, piena di dedizione e cura, che addormenta la coscienza ipertrofica per lasciar libera l’osmosi tra passato e presente. Il mistero della trasformazione della materia va oltre la legge fisica della combustione. La cenere è uno stato di conservazione del passato o, meglio, una declinazione del suo sopimento: “Il cancro del tempo ci divora. Protagonista, dunque, non è il Tempo, ma l’Atemporalità” (Henry Miller).

articoli correlati
Novello primo premio a ManinFesto 2007

simone frangi
mostra visitata il 29 settembre 2007


dal 29 settembre al 6 novembre 2007
Maria Elisabetta Novello – Causa-effetto
a cura di Alberto Zanchetta
NT Art Gallery
Via Dal Luzzo, 6/c – 40125 Bologna
Orario: dal martedì al sabato ore 11-13 e 16-20; domenica e lunedì su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 051237722; fax +39 0512914014; info@ntartgallery.com; www.ntartgallery.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • le foto che avete pubblicato si riferiscono alla mostra di Villa Manin.
    Le opere esposte alla NT Art Gallery quali sono?

  • Le opere di cui si parla nell'articolo sono molto interessanti e sono presenti nella galleria, non so cosa ha visto anonimo, la prima immagine raffigura l'opera che è stata premiata con il primo premio a Villa Manin , ma è presente in galleria.
    Le altre sono opere inedite come quelle realizzate come quelle che si vedono nella seconda foto

  • le opere sono diverse da quelle presenti in articolo, ma altrettanto buone, in particolar modo il video sonoro. Una mostra tra l'altro ben allestita.

  • nonostante un malcelato valore decorativo, l'artista ha ben poco da dire: la definerei 'ennesimo estremo epigono residuale'

Articoli recenti

  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30