Per chi di lui conosce i “Sacchi” e poco altro, per chi lo conosce ma vuole capirlo meglio, per chi lo ama ma non si stanca di ammirarne le opere. La mostra di Burri, che si è aperta sabato scorso a Reggio Emilia costituisce un’occasione per gli appassionati d’arte sotto molteplici punti di vista. Essa si presenta come una grande retrospettiva storica in cui i curatori, Maurizio Calvesi e Chiara Sarteanesi, hanno compreso opere dai primi anni Cinquanta – poco dopo l’inizio della sua attività espositiva – fino agli ultimi anni della sua vita, conclusasi nel 1995. Nulla è stato tralasciato, compresa la produzione grafica, di cui è posta in rilievo l’originalità e l’assoluta importanza rispetto alle opere uniche, e quella editoriale.
Da segnalare, tra le iniziative collaterali, un importante progetto didattico che durante la mostra coinvolgerà nei “laboratori espressivi” bambini e ragazzi delle scuole in cui, lungi dal voler far loro imitare l’artista, si cercherà, a partire dall’approccio di Burri ai materiali, di stimolarne la creatività.
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www.comune.citta-di-castello.perugia.it/museo_burri/
Daniele De Luigi
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