Un discreto protagonista, Torinodanza, ph. Fabio Melotti
Spazio neutro, astratto. Terra di nessuno o luogo di attesa – come quello beckettiano -. Orizzonte infinito o stanza chiusa. Voragine. Mondo sospeso tra cielo e terra. È indefinito lo spazio bianco dove si muovono, fluttuano, dialogano, oscillano, corrono, saltellano, sfiorano, i due personaggi di “Un discreto protagonista”, dell’ex danzatore di Pina Bausch col Tanztheater Wuppertal Damiano Ottavio Bigi, insieme al polacco Lukasz Przytarski, già performer di Krzysztof Warlikowskj, entrambi interpreti di Dimitris Papaioannou nell’ultimo “Transverse Orientation”. Da qui il loro sodalizio artistico per questo intenso duetto creato a quattro mani da Bigi con la regista e drammaturga Alessandra Paoletti (debutto al festival Torinodanza, poi al festival Fabbrica Europa).
La scena è una pagina bianca, un vuoto che, abitato dai due danzatori, apre a molteplici visioni. Lo spettacolo nasce da spunti e riflessioni sull’origine dell’universo e la fisica quantistica, da racconti su personaggi mitologici, da considerazioni e spunti che ci riportano, infine, al nostro rapportarci tra esseri umani.
Il titolo lascerebbe presagire un racconto, una storia in danza. Niente di narrativo però, né di descrittivo nella costruzione a quadri che si sussegue, e nella relazione tra le due figure, nella dimensione simbolica del doppio che scaturisce dal loro rispecchiamento e dal distinguersi, dal comporsi e poi frantumarsi. Attraversando quello spazio, uscendovi e rientrando con le giacche rivoltate, c’è un senso di spaesamento, di sospensione, di fragilità, di stupore e di allerta nel percorso di linee, geometrie, cerchi e spirali che le due figure seguono e tracciano con i loro movimenti, lasciando anche segni serpentini e orme sonore con i due microfoni che sfregano a terra, segni del loro passaggio ed esistere.
Altri suoni provengono dall’etere – vento, scricchiolii di crepe, impercettibili rumori –, e poi musiche diverse – Vivaldi, Eno, Caldara, Cab Calloway and Nicholas Brothers -, echi di presenze di qualcosa al di fuori di quello spazio, che determina il loro stato, e interroga la ricerca di un’identità, di un principio e di un fine, di un oltre da intercettare. Nel condensarsi di vibrazioni gestuali, di riverberi fisici, di oscillazioni e collisioni, di posture a terra nell’intreccio di gambe o come cervi in combattimento l’un contro l’altro, Bigi e Przytarski sono particelle e antiparticelle, che si espandono e si raggruppano, si attraggono e respingono trasformandosi. Prendono forme e consistenza di umani nel rinfrangersi della luce ora tenue, nebulosa, impalpabile o concreta, che li accoglie, li tiene uniti e distinti, luce che rimanda l’energia da essi stessi sprigionata.
“Un discreto protagonista” rivela una mappa poetica dei corpi all’interno di un processo d’astrazione che sospende il tempo. E lo dilata nella danza dei due bravissimi interpreti.
“Un discreto protagonista”, concetto e direzione Alessandra Paoletti & Damiano Ottavio Bigi, danzatori Damiano Ottavio Bigi & Lukasz Przytarski. Coproduzione Torinodanza Festival – Teatro Stabile di Torino / Teatro Nazionale ONE DANCE WEEK Festival Plovdiv, Compagnia Simona Bucci/Degli Istanti con il supporto di 2WORKS / Dimitri Papaioannou, Il Funaro / Pistoia, Fabbrica Europa PARC Performing Art Research Centre, Ministerium fur Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein in Westfalen, Teatro-Biblioteca Quarticciolo – Roma.
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