Categorie: Design

design_mostre | Paolo Ulian | Milano, Triennale

di - 18 Febbraio 2010
Per Paolo Ulian (Massa, 1961; vive a Milano e
Massa) ogni cosa
esposta in Triennale è solo la fine di un’altra invenzione. Ogni progetto (o
prototipo che sia) è una nuova interpretazione positiva del vuoto.
Osservando i suoi trenta progetti,
manufatti apparenti allestiti sotto l’egida di Enzo Mari, è quasi d’obbligo citare un
saggio di Natalja Goncarova. Un passaggio che descrive il concetto di “sacro mestiere”: Il paradiso del lavoro, riporta la pittrice russa, è il mio paradiso, che, in
quanto paradiso, naturalmente qui non mi è concesso. Nel vuoto, nel silenzio,
fin dal mattino. Il paradiso è prima di tutto un luogo vuoto. Sia pure
spazioso, spazioso. Tranquillo. Tranquillo e luminoso. Soltanto il vuoto non
impone, non elimina, non esclude nulla. Perché tutto possa essere, è necessario
il niente. Il tutto non consente il qualcosa. Così come il potrebbe essere non
consente l’essere
.
Ebbene, il lavoro manuale di Ulian restituisce alla forma e
alla funzione dell’oggetto di design esattamente gli elementi di questa
citazione. Ulian, fra sedie che si incastrano, vasi di cartone, ciotole di
bis-cotto e biscottini da Nutella, restituisce a materia e a superfici la formula
rituale dell’anteriorità. Una versione del processo di progetto, di tipo
aprioristico, limpido, “naturale (come la chiama lo stesso designer); un’andatura che fa emergere in
qualsiasi oggetto un’esatta qualità di rispetto del vuoto.

Per Ulian, e questo nella piccola
mostra allestita in suo onore è molto evidente, lo spazio d’eccezione che
precede un buon lavoro deve continuare a rilasciare l’ispirazione dalla quale
proviene (ad esempio sotto forma di calore o di domesticità dei materiali
utilizzati). Diventando norma che non viene esaurita dalla pratica
dell’industrializzazione.
Se dunque
le quattro sezioni che guidano il percorso (Minimizzare lo scarto, Reinterpretare oggetti
esistenti
,
Contestare lo spreco della discarica
, Fare del design un gioco) sembrerebbero un primo indice di lettura
compresso, rispetto alle modalità immaginative di Paolo Ulian, non ci si lasci
ingannare. In Tra gioco e discarica si viene infatti messi alla prova da quel che si vede; cose
di design
che,
per mostrarsi nello splendore della loro utilità, dovranno prima lasciare
addosso il vuoto del sorriso.
Ogni
manufatto, prima di dichiarare la propria identità, deve sbriciolarsi (Una
seconda vita,
2006),
oppure rivelarsi come metallo da ricamo (Ciotolone, 2009), o ancora illuminarsi come
una cuffia di silicone (Palombella, 2000), passando per lo stadio di
fiammifero-già-infiammato (Double match, 2006).

La cosalità
ulianiana

attraversa ogni superficie strabordando. Inutile concludere che le quattro
sezioni scelte da Enzo Mari forse non bastano, com’è logico che sia, a
contenere l’energia reversibile, scindibile e plurimodulare degli oggetti. Si
faccia dunque attenzione a non dimenticarsi, soprattutto, di vedere anche
quello che non c’è (cucce da viaggio, anemoni fatti di penne e cartoline
potabili…).

articoli correlati
La filosofia di Ulian
Intervista con Paolo Ulian

ginevra bria e atto belloli
mostra visitata il 26 gennaio 2010


dal 26 gennaio al 28 febbraio 2010
Paolo Ulian – Tra gioco e discarica
a cura di Enzo Mari
Triennale Design Museum

Viale Alemagna, 6 (Parco Sempione) – 20121 Milano
Orario: da martedì a domenica ore 10.30-20.30; giovedì ore 10.30-23
Ingresso: intero € 8; ridotto € 6/5
Catalogo Electa
Info: tel. +39 02724341; fax +39 0289010693; info@sitoalbum.org;
www.sitoalbum.org

[exibart]


Articoli recenti

  • Mostre

Il critico d’arte non è un giudice, bensì un poliziotto: parola di Enrico Crispolti

A Milano, il Museo del Novecento rende omaggio a Enrico Crispolti, storico dell’arte e critico militante, tra le voci più…

26 Dicembre 2025 17:00
  • Mostre

Alla GAM di Torino, Elisabetta Di Maggio mostra la fragile architettura del vivente

Un elogio alla forza e alla fragilità della natura, tra figurazione e astrazione, lavori storici e produzioni site specific. A…

26 Dicembre 2025 16:06
  • Cinema

I 10 film (+1) che hanno segnato il 2025

Da "The Brutalist" a "Bugonia", ecco i titoli che più hanno dato da parlare quest'anno, tra cinema e piattaforme. Spoiler:…

26 Dicembre 2025 14:00
  • Fotografia

Back to Peace? I fotografi Magnum raccontano il secolo della guerra, a Gorizia

Dalla Seconda guerra mondiale al Muro di Berlino: Back to Peace? riunisce a Gorizia i grandi reportage Magnum per una…

26 Dicembre 2025 13:30
  • Musei

Anche Las Vegas avrà il suo super museo, firmato da Francis Kéré

Presentato il progetto del Las Vegas Museum of Art – LVMA, il nuovo super museo d’arte firmato da Diébédo Francis…

26 Dicembre 2025 11:30
  • Mostre

Nel monocromo di Giulio Turcato ci sono tutti i momenti di svolta del Novecento

Alla Fondazione Giuliani di Roma, una mostra dedicata a Giulio Turcato ripercorre la sua ricerca sul colore: per il grande…

26 Dicembre 2025 9:30